Apple Lightning nasconde un chip di sicurezza un po' sbirro

I connettori dei cavi Apple Lightning integrano un chip Texas Instruments che potrebbe bloccare l'uso delle periferiche non certificate. Le analisi approfondite purtroppo non hanno ancora fornito certezze.

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a cura di Dario D'Elia

I connettori Lightning di Apple nascondono al loro interno un piccolo chip Texas Instruments che potrebbe bloccare l'uso di periferiche non certificate. Com'è risaputo poco dopo la presentazione dei nuovi cavetti dell'azienda, numerosi produttori orientali ne hanno svelato le versioni low-cost. Perché spendere 19 euro per l'adattatore Lightning/micro USB o 39 euro per quello da 30 pin? La riposta è giunta lunedì, quando la specialista in reverse engineering Chipworks ha pubblicato la sua analisi approfondita dei cavi Lightning.

Il chip TI nel connettore Lightning

Ebbene, smontato il tutto ha individuato un chip sospetto contrassegnato con il codice "BQ2025". Si tratta di una soluzione Texas Instruments non ancora presente sul database online dell'azienda ma comunque assimilabile ad altri modelli della linea BQ. Il microscopio ha svelato analogie con i chip di comunicazione seriale dotati di funzioni di sicurezza.

Apple Lightning 

L'interpretazione più verosimile è che l'unità sia stata integrata per abilitare un qualche livello di controllo sui flussi di dati o direttamente sulle periferiche. Insomma, potrebbe trattarsi di un artificio per chiudere la strada a tutti i dispositivi Lightning privi di certificazione. In verità pare che in Cina siano già riusciti a bypassare il muretto, ma ancora non vi è alcuna certezza al riguardo su tutte le funzioni.

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Le indagini continuano ma a qualcuno potrebbe tornare in mente lo storico progetto Palladium di Microsoft, ovvero una soluzione hardware capace di creare una sorta di recinto accessibile alle sole attività autorizzate. I connettori Lightning potrebbero semplicemente chiudere la porta ai milioni di dispositivi cinesi che senza alcuna certificazione proclamano la totale compatibilità con iPhone 5 e iPod Touch di quinta generazione e iPod Nano 7. Nella peggiore delle ipotesi però potrebbero esservi sorprese per tutti i  produttori hardware e magari domani (chissà) anche per i content e service provider.