Arresti di Anonymous in tutta Italia per gli attacchi a Expo e Difesa

Da stamani la Polizia sta effettuando perquisizioni e arresti di hacker Anonymous a Torino, Sondrio, Livorno e Pisa. Legami con gli attacchi a Expo e Difesa.

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a cura di Dario D'Elia

Stamani la Polizia sta effettuando perquisizioni e arresti a Torino, Sondrio, Livorno e Pisa nei confronti di presunti hacker di Anonymous responsabili di una serie di attacchi informatici che hanno riguardato i siti di Expo, Difesa e altre istituzioni.

hacker

L'operazione "Unmask" coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma vede il coinvolgimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic).

Il responsabile del Cnaipic Ivano Gabrielli ha confermato alle agenzie stampa che sono state individuate "due persone che cercavamo da tempo, di spessore internazionale" accusate di essere all'origine di "una serie di campagne di intervento via web, anche sotto le insegne di Anonymous".

Su tutte l'azione "Antimilitarist 2" e le incursioni (30 aprile e 16 maggio) contro il sito e la biglietteria di Expo 2015 gestita da Best Union. Al momento sono sospettate di essere fra i responsabili "dell'oscuramento di diversi portali web istituzionali, tra cui alcuni ministeri, e dell'esfiltrazione di dati sensibili".

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Il colpo hacker più eclatante si è consumato negli ultimi giorni con la pubblicazione online di una serie di dati personali sottratti a un sito della Difesa. Si parla di circa 1700 account di dati personali di eserciti e governanti di tutto il mondo, almeno stando a quanto riporta Anonymous.

"Alcuni lavorano per grandi industrie belliche come Selex, Mdba, Thales Group, altri operano presso i vari ministeri d'Europa come ad esempio quello della difesa spagnolo che con i suoi uomini spara ai profughi africani", riporta la nota del gruppo.

Pare che siano stati prelevati  da un sottodominio di Difesa.it, eu2014.difesa.it, ora non più online, vulnerabile ad attacco Sql injection.

"Dopo l'attacco il sito è durato solo tre giorni, evidentemente se ne sono accorti e non abbiamo avuto il tempo di recuperare documenti privati", ha rivelato un anon alla Stampa.