Assange imbavaglia i volontari di Wikileaks

I materiali presenti sui server di Wikileaks sono di proprietà dell'associazione; l'abuso o la diffusione possono creare danni economici consistenti. Ecco perché, da oggi, chi viola le regole pagherà una multa di 12 milioni di sterline.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Wikileaks è un'azienda vera e propria che opera nel campo della compravendita di informazioni. Questo è quello che si è portati a pensare leggendo il contratto di Non Disclosure Agreement che Julian Assange ha imposto di firmare a tutti i volontari che operano nell'organizzazione.

La spiegazione è molto semplice: le informazioni di cui Wikileaks (Wikileaks reagisce, vita eterna con 300 mirror site) è in possesso hanno un valore commerciale, quindi abusarne o diffonderle senza autorizzazione causa danni economici considerevoli all'organizzazione.

Julian Assange

I termini dell'NDA sono stati resi pubblici da New Stasemen, che sottolinea come i documenti presenti sui server di Wikileaks siano di esclusiva proprietà dell'organizzazione e del tutto confidenziali, quindi è solo Wikileaks a poterne disporre.

A colpire è la pena a cui verranno sottoposti coloro che violeranno l'embargo: una multa che ammonta a 12 milioni di sterline (poco meno di 14 milioni di euro),che sarebbe frutto di una stima del valore delle informazioni, condotta sulla base di non meglio precisati dati di mercato. Inoltre, gli infedeli perderebbero il diritto di poter vendere le notizie alla stampa.

I volontari di Wikileaks non possono più lasciarsi scappare una parola...

Stando a questo documento, insomma, le informazioni di cui entra in possesso Assange sarebbero procacciate con attenzione e con il deliberato scopo di venderle a terzi per ricavarne quanto più denaro possibile.

Assange non ha fatto commenti a riguardo, ma più parti reputano che quella dell'NDA sia una manovra atta a prevenire ammutinamenti come quello operato dal Daniel Domscheit-Berg e da altri ex dipendenti. Subito dopo la rottura il gruppo aveva creato Openleaks (Apre OpenLeaks, il sito dei disertori di WikiLeaks), e Domscheit-Berg aveva motivato questa scelta spiegando alla Reuters che "Wikileaks è diventata un'organizzazione repressiva, che utilizza contratti restrittivi per il suo staff".

D'altro canto, però, questa iniziativa che può sembrare eccessiva e crudele potrebbe anche essere un modo per tutelare i dipendenti di Wikileaks e la società globale. Se un collaboratore per leggerezza dovesse divulgare un'informazione a qualcuno che ne rivela la fonte, potrebbe essere accusato personalmente di spionaggio o essere perseguito legalmente.

Lo scenario peggiore, tuttavia, è quello in cui informazioni critiche vengano "confidate" a chi potrebbe strumentalizzarle e usarle contro altri, come per esempio un terrorista di al-Qaeda. In quest'ottica, quindi, lo spauracchio di una multa multimilionaria potrebbe servire solo per ricordare a tutti di prestare molta attenzione e di non commettere leggerezze.