Background: percezione spaziale
Per capire il principio di funzionamento su cui si basano i display stereoscopici, è prima necessario comprendere come il cervello umano genera la percezione spaziale. La scoperta della maniera in cui noi percepiamo le tre dimensioni risale al diciannovesimo secolo. La distanza di un oggetto è il risultato delle visione di quell'oggetto dei due occhi con differente angolazione.
Si può facilmente riprodurre l'effetto con un piccolo esperimento. Provate a guardare uno degli angoli del vostro schermo del PC con un occhio, tenendo l'altro chiuso, e poi ripete la stessa azione con l'altro occhio. L'angolo sembra saltare e spostarsi si qualche centimetro. La prospettiva di ogni occhio differisce da quella dell'altro. Utilizzando questa differenza, il cervello può calcolare la distanza dell'oggetto; successivamente vengono combinate le due immagini per una rappresentazione tridimensionale spaziale dell'oggetto.
Tuttavia, non tutti hanno questa abilità. Alcune persone non hanno come risultato una visione stereoscopica, a causa di un disallineamento del punto focale degli occhi o altre ragioni. In questi casi, il cervello si adatta per risolvere questo handicap utilizzando dei metodi differenti per creare la percezione della profondità.
Tecnologia 3D (Stereo)
Lo schermo di un computer è un'area piatta di proiezione. Creare una scena 3D su di esso, senza l'aiuto di alcuni trucchetti tecnologici o dispositivi ausiliari è impossibile, dato che lo schermo visualizza un'immagine vista da entrambi gli occhi contemponearamente. Come spiegato precedentemente, tuttavia, la visione a tre dimensioni richiede che ogni occhio veda con una prospettiva differente. Il trucco sta quindi nel trasmettere agli occhi un'immagine differente, anche se si sta guardando la stessa area.
Anche se sono stati sviluppati divesi metodi durante gli anni per permettere la visualizzazione di una scena 3D su un display 2D, nessuna di questa sono realmente state accettate dal mercato - almeno nel mercato dell'elettronica di consumo.