The Huffington Post e la sua fondatrice Arianna Huffington sono oggetto di una class action da parte dello stesso gruppo di blogger che contribuito al loro successo. La questione esplode a pochi mesi dall'acquisizione del sito da parte di AOL. Quei 315 milioni di dollari spesi dal colosso statunitense, secondo la giornalista freelance Jonathan Tasini che guida l'accolita di rancorosi si devono soprattutto al lavoro e all'impegno della comunità blogger. Se The Huffington Post a tutti gli effetti opera come aggregatore di news sarebbe bene che condividesse i risultati pecuniari con i collaboratori.
The Huffington Post
"I blogger dell'Huffington sono stati di fatto trasformati in schiavi moderni da Arianna Huffington", sostiene Tasini. Ecco quindi la richiesta di un risarcimento record pari a 105 milioni di dollari. Per AOL le richieste sono senza fondamento: i blogger in fondo chiedono visibilità e la ottengono, come avviene per la gente comune negli show televisivi.
Tasini ne fa comunque una questione di sistema. A suo parere le "persone che creano contenuti, che siano parole, immagini, disegni o fotografie" dovrebbero essere compensate adeguatamente.