Boldrini lavora per una Carta dei diritti Internet

Il Presidente della Camera, Laura Boldrini, coinvolgerà Commissioni competenti, i deputati attivi sui temi dell'innovazione tecnologica, studiosi, operatori del settore e associazioni per realizzare un "Internet Bill of Rights" per l'Italia e l'Europa.

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a cura di Dario D'Elia

Ieri il Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha proposto la creazione di una commissione di studio sulla Rete, sui diritti e i doveri dei cittadini nell'età digitale. L'obiettivo è la redazione di un "Internet Bill of Rights" per l'Italia e l'Europa. Insomma una carta dei diritti Internet sulla falsariga di quanto già fatto in Brasile con "Marco Civil".

Nei prossimi giorni il Presidente Boldrini coinvolgerà i presidenti delle Commissioni competenti, i deputati attivi sui temi dell'innovazione tecnologica, studiosi, operatori del settore e associazioni. A tutti sarà chiesto di esprimersi sull'argomento e in futuro sarà coinvolta anche l'opinione pubblica.

Il presidente Boldrini

"Le conclusioni del lavoro della commissione, oltre ad essere messe a disposizione degli organi parlamentari, verranno offerte al governo e presentate - nell'ambito del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea - alla conferenza interparlamentare sui diritti fondamentali che si terrà in autunno alla Camera, e che vedrà la partecipazione dei Parlamenti di tutti e 28 gli Stati membri dell'Ue", si legge nella nota della Camera dei Deputati.

"Internet è un ponte essenziale per l'accesso alla conoscenza e per le relazioni con gli altri. Ma ha bisogno di regole. Le regole non sono una limitazione della libertà, le regole sono la garanzia della libertà. L'approccio costituzionale alle regole per Internet è fondamentale per garantire che le regole da scrivere siano giuste", ha dichiarato Boldrini ieri durante l'incontro organizzato a Montecitorio per fare il punto sulla Rete.

Il costituzionalista Stefano Rodotà è andato dritto verso il nodo della questione. "I diritti fondamentali non vanno lasciati fuori. Il processo di costituzionalizzazione passa da qui. Rimette in discussione l'idea dell'autoregolamentazione della rete. La netiquette non basta più. Ci vuole hard law. E la Corte Ue ha fatto very hard law. Abbiamo di fronte a noi processi di inclusione, partecipazione, democrazia continua. Un punto costitutivo della costituzione di internet è la garanzia della partecipazione dei cittadini".

In sintesi "Internet Bill of Rights", secondo Rodotà, dovrebbe prevedere l'accesso a Internet come diritto universale, uno statuto della conoscenza in rete, uguaglianza e non discriminazione, neutralità della rete, sottoporre soggetti globali alle regole locali e un equilibrio tra trasparenza e protezione dati personali.