Canone RAI in bolletta, già 1 miliardo di euro raccolti

Il Ministero dell'Economia e Finanze ha confermato che le prime rate estive del canone RAI in bolletta hanno consentito di raggiungere ad agosto quota 1 miliardo di euro.

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a cura di Dario D'Elia

Persino l'associazione dei consumatori ADUC ammette che l'idea del canone RAI in bolletta si sta dimostrando vincente almeno sotto il punto di vista della raccolta. Il Ministero dell'Economia e Finanze ha confermato che le prime rate estive hanno consentito di raggiunge ad agosto quota 1 miliardo di euro.

Probabilmente verrà quindi raggiunto l'obiettivo di 2 miliardi, considerate le prossime scadenze. Complessivamente nella migliore dell'ipotesi il gettito sarà 500 milioni in più rispetto allo scorso anno.

canone

"Se sarà come sembra che stia per accadere, complimenti al Governo e al Parlamento, perché sono riusciti a prendere non pochi evasori che fino ad oggi avevano ignorato il pagamento di questa imposta, visti anche i metodi inurbani, incivili e scarsi che hanno anche utilizzato in questi anni per scovarli", scrive ADUC sul suo sito ufficiale.

"Per quanto ci riguarda, da legalitari ed estremisti del diritto quali siamo, i nostri complimenti vanno intesi come un rendere l'onore delle armi all'avversario; nonostante quest'ultimo non abbia mai dimostrato di fare altrettanto nei confronti di chi - come noi - vorrebbe abrogare questo iniquo balzello di più che dubbia legittimità".

Ecco, rimane il dibattitto sulla legittimità del canone RAI ma almeno per una volta il sistema pare aver funzionato. ADUC ricorda che l'informazione pubblica dovrebbe fare meglio e anche l'intrattenimento confezionare prodotti di maggiore qualità

"Noi riproponiamo il problema. Apriamo l'ennesimo dibattito, a cui già sappiamo che i diretti interessati - per vari motivi politici e personali - non metteranno mai lingua e/o pensiero", prosegue l'associazione. Il nostro punto di partenza è lo sparuto gruppetto di avventurieri parlamentari che sappiamo condividere il nostro pensiero e le nostre aspirazioni abrogazioniste e liberiste, rispetto al mercato drogato dalla presenza massiccia della più grossa radio e TV pagata dallo Stato".