Caso Affittopoli a rischio per colpa di un craker?

Il Pio Albergo Trivulzio, protagonista del caso Affittopoli milanese, è stato violato nei sistemi informatici da un abile cracker. Distrutti infatti migliaia di file di ogni genere. La Procura si domanda se vi sia un legame con le indagini.

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a cura di Dario D'Elia

Un pirata informatico nel periodo di Ferragosto ha violato il sistema del Pio Albergo Trivulzio e distrutto migliaia di file, sotto analisi da tempo per lo scandalo Affittopoli. La nota azienda pubblica "dei servizi alla persona" dell'area milanese è sotto indagine dall'inverno scorso per una serie di immobili venduti, negli ultimi cinque anni, presumibilmente a prezzi di favore. 

Pio Albergo Trivulzio

Negli elenchi consegnati in Procura sono venuti fuori i nomi di modelle, politici, giornalisti, magistrati, parlamentari, ballerini e manager. Da mesi si parla non solo di cessioni a titolo definitivo ma anche di affitti a prezzi stracciati; il Pio Albergo Trivulzio si è sempre giustificato dicendo che i canoni sono decisi dall'Agenzia del Territorio. 

In ogni caso ora la Procura della Repubblica in questi giorni ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per accesso abusivo aggravato (e danneggiamento) al sistema informatico. "Nell'intera vicenda ci sono troppe cose non chiare. Abbiamo chiesto di essere informati sugli sviluppi dell'indagine e sulla situazione interna. Il commissario si è impegnato a fare arrivare in Comune una relazione, che ci auguriamo giunga tempestivamente e vada un po' oltre le notizie che già abbiamo dai giornali", ha dichiarato l'assessore ai Servizi Sociali, Pierfrancesco Majorino.

Già, perché all'indomani dell'incidente Trivulzio ha comunicato a Palazzo Marino solo l'esistenza di "una disfunzione della rete informatica" e niente di più.

A questo punto c'è da domandarsi se l'amministrazione della struttura e chi indaga su Affittopoli abbiano fatto un backup.