Chi lo dice se un film è una schifezza?

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a cura di Alberto Costantini

retrocult

Nota del curatore. Devo confessare che l'articolo di oggi suscita in me sentimenti contrastanti. Da una parte vorrei urlare quanto Alberto Costantini abbia ragione, che è ora di fare un falò di quello snobismo per cui solo ciò che è "coltissimo" con le virgolette sia arte meritevole. E, magari, di dire che anche un grande artista ogni tanto scrive una porcata.

Dall'altra però non sono, evidentemente, ancora abbastanza bravo. Ancora non riesco a liberarmi di quello stesso snobismo e a dire che tutto vale. Vedo il rischio di far passare qualunque cosa per il romanzo del secolo, qualunque bamboccio con un telefono per il nuovo Kubrick. Un rischio che non sono ancora pronto ad accettare. E non è, ne sono certo, quello che intende Alberto. Forse il rischio esiste o forse sono io che mi devo far protagonista di un autodafé rimandato troppo a lungo.

Spazzatura kanvag
Resta difficile comunque dirimere la matassa. Grande artista o cialtrone? Filmone o filmaccio? Romanzo memorabile o carta per il camino? Quel che è certo è che dovremmo tutti fare un bel respiro e rifiutare i soliti criteri, e allo stesso tempo evitare l'altrettanto solito tranello. Si perché si cammina su un filo: da una parte si cade nella vasca degli snob, dall'altra in quella dei cretini che non si fidano di nessuno, che sdegnano critici più che rispettabili così come chiunque non la pensi come loro. Ancora una volta, dunque, in medio stat virtus
. Sapremo stare in equilibrio sul filo?

Valerio Porcu

Alberto Costantini

Classe 1953, Alberto è laureato in Lettere Antiche e fino al 2016 è stato insegnante nei licei. È autore di diversi saggi, soprattutto storici, e romanzi tra cui Terre accanto (Premio Urania 2002), Stella Cadente (Premio Urania 2005), Le astronavi di Cesare, L'undicesima persecuzione. Dalle numerose conferenze e dagli articoli di divulgazione, ha tratto dei mini-saggi, alcuni dei quali inerenti ai temi di Retrocult, come Dante e il Capitano Kirk, Quando la realtà inganna, Parlare di sé, parlando d'altro.