Chip Intel in vestiti, finestre o ogni oggetto: futuro hi-tech

Da qui al 2020 avremo chip integrati nei vestiti, nelle finestre e negli elettrodomestici.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Entro il 2020 i chip dei computer saranno così piccoli che potranno essere impiantanti ovunque, costeranno molto poco e saremo sommersi dai dati. I vestiti potranno controllare la nostra temperatura corporea, le finestre di casa ci diranno temperatura, umidità e altri dati ambientali, il frigorifero ci avviserà quando se ci sono alimenti scaduti, e via dicendo.

È questa la teoria di David Johnson, che in Intel ricopre il ruolo di futurologo. Intel Futurist è in sostanza una persona che si avvale delle scienze sociali, della statistica, dell'economia per capire in quale direzione si muoverà la tecnologia.

Tecnologia attorno a noi

Se lo scenario prospettato si verificherà dipenderà da noi. Un un'interessante intervista pubblicata dal Sole24 Ore Johnson spiga infatti che siamo ormai passati dal dover rispondere alla domanda "cosa si può fare con la tecnologia?" a un quesito ben più complesso: "cosa vogliamo farci?". La questione è semplice: una volta c'erano limiti da superare, prima di tutto in termini di potenza di calcolo, ma ora la potenza è cresciuta al punto tale da essere diventata irrilevante (e dove sarà determinante entrerà in scena il quantum computing).

Tecnologie indossabili

"Noi produciamo capacità di calcolo e quindi intelligenza. La domanda cruciale è: quali effetti vogliamo trarre da questa intelligenza? E poi agire di conseguenza" spiega Johnson. Si parla tanto di tecnologie indossabili, di domotica, di automobili che si guidano da sole. È di tutto questo che l'essere umano ha bisogno per migliorare la sua qualità della vita? O la nostra progressiva dipendenza dalla tecnologia ci sta in realtà danneggiando e rendendo sempre più pigri?

Spesso tendiamo a concentrarci solo sulle questioni tecnologiche e tecniche che ci separano da una vita circondata di dati. Ma Johnson ricorda che "la Legge di Moore non è una legge di natura, come quelle della termodinamica [..] è solo un'aspirazione, un obiettivo che ci ha guidati fin qui. Non è stata la Legge di Moore a stabilire l'evoluzione tecnologica: sono stati gli esseri umani. Allo stesso modo, gli sviluppi futuri non dipendono dalla tecnologia in sé, ma da quello di cui hanno bisogno gli esseri umani". Provate a fare mente locale: di cos'avete bisogno davvero?