Ci sono 9 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici "invisibili"

Siete sempre sicuri di riciclare i dispositivi elettronici, anche i più piccoli, nel modo giusto?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

I rifiuti elettronici "invisibili" sono dispositivi elettronici di piccole dimensioni che spesso vengono trascurati e non considerati rifiuti elettronici, ma che progressivamente si stanno accumulando in modo significativo e causando problemi alle catene di approvvigionamento di materiali preziosi. Un'analisi recente ha evidenziato l'entità di questo problema.

Si stima che il peso di tutte le sigarette elettroniche usa e getta commercializzate in tutto il mondo ogni anno equivalga al peso di tre ponti di Brooklyn. Complessivamente, queste sigarette e altri piccoli articoli di consumo considerati "invisibili" pesano 9 miliardi di chilogrammi (9 milioni di tonnellate) all'anno, il che equivale a mezzo milione di autocarri con cassone ribaltabile. Questi oggetti includono spazzolini da denti elettrici, maglioni natalizi decorati con LED, droni e altri piccoli dispositivi elettronici. 

Il problema principale nel gestire lo smaltimento di questi dispositivi è che spesso contengono materiali pericolosi come il piombo o il mercurio, che potrebbero fuoriuscire dalle discariche e contaminare l'ambiente. Anche accumulare questi dispositivi a casa non è una soluzione ideale. Invece, il riciclaggio di tali dispositivi consentirebbe ai produttori di recuperare materiali preziosi, compreso l'oro, riducendo i rifiuti elettronici e limitando la necessità di estrarre nuove materie prime.

Nonostante gli elettrodomestici e i computer dismessi abbiano creato problemi per molti anni, questa nuova analisi mette in luce tendenze spesso trascurate che stanno diventando un problema globale. Nella maggior parte dei casi, infatti, i consumatori non sono consapevoli che alcuni oggetti contengono componenti elettronici e che quindi vanno smaltiti presso un Centro di Coordinamento RAEE.

Le sigarette usa e getta, come altri dispositivi ricaricabili, gettati via, rappresentano uno spreco di litio, un minerale fondamentale per le batterie necessarie per una transizione verso fonti di energia più pulite e trasporti più sostenibili. L'analisi è stata condotta dall'Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca (UNITAR) su incarico del Forum RAEE con sede a Bruxelles. Le stime si basano sul monitoraggio globale dei rifiuti elettronici dell'UNITAR, un rapporto internazionale condotto l'ultima volta nel 2020.

Attualmente, il 55% dei rifiuti elettronici è raccolto in Europa, in gran parte grazie alle leggi che impongono ai produttori di gestire i rifiuti generati dai loro prodotti. In molte altre parti del mondo, mancano leggi simili sulla responsabilità estesa del produttore (EPR) e le infrastrutture di riciclaggio necessarie per smontare responsabilmente i prodotti scartati e recuperare materiali preziosi. A livello globale, solo il 17% dei rifiuti elettronici viene raccolto in modo appropriato, un valore decisamente troppo basso.