Introduzione
Le macchine fotografiche digitali possono essere divise in alcune grandi categorie.
Le bridge, che hanno l’aspetto di una reflex, non stanno avendo lo stesso successo di una volta a causa della comparsa sul mercato di numerose reflex non professionali dai prezzi non proibitivi, ma comunque sopravvivono ed escono dei nuovi modelli abbastanza interessanti.
Esiste anche la categoria delle compatte, all’interno della quale è possibile individuare una classe a sé stante, quella delle “bijoux”, delle fotocamere che coniugano dimensioni ridotte ed estetica raffinata. Al giorno d’oggi è difficile fare ancora questa distinzione, viste le dimensioni sempre più piccole delle compatte, ma noi l’abbiamo mantenuta lo stesso.
Infine alcuni modelli offrono delle prestazioni molto particolari e vanno inserite in una categoria a parte: queste sono le cosiddette “speciali”.
Ecco quindi il nostro lungo test di primavera, diviso in varie a parti a seconda delle categorie.
Tra i vari criteri scelti per valutare le prestazioni, abbiamo usato delle foto scattate tutte dalla medesima posizione alla focale minima e alla focale massima di ciascun apparecchio, cosa che ha permesso di confrontare la potenza degli zoom e gli angoli di campo. Ovviamente non è stato possibile scattare tutte le foto nello stesso giorno e alla stessa ora, quindi il confronto su aspetti quali l’esposizione e la resa dei colori va fatto con molta cautela.
Le bridge e i loro potenti zoom
La fotocamere bridge, simili nella forma alle reflex ma dotate di un mirino elettronico, per molti amatori sono state l’unico modo per avere a disposizione un potente zoom senza spendere cifre folli, infatti le focali equivalenti spesso raggiungono o addirittura superano i 400 mm. Anche se in parte subiscono la concorrenza di fotocamere come quelle della serie TZ di Panasonic o come la bi-corpo Nikon S10, le bridge, nonostante il loro ingombro, rimangono le fotocamere più pratiche per fare foto che richiedono un potente zoom. Con le bridge si può usare come mirino lo schermo ma si può usare anche il mirino elettronico, che tuttavia è meno performante rispetto a un mirino reflex. Chi ama le bridge di solito sopravvaluta la possibilità di osservare sul mirino elettronico l’immagine per come sarà esattamente, infatti il mirino elettronico o lo schermo LCD permettono soltanto di farsi una idea piuttosto grossolana di come verrà la foto, e quindi si potranno notare soltanto gli errori più grossolani. In ogni caso, il vantaggio che si ha usando il mirino elettronico è di non essere infastiditi da una forte luce esterna (ad esempio in pieno sole), cosa che invece può accadere facilmente usando come mirino lo schermo.