Cyber-attacco USA contro la Francia: un nuovo Flame

Il settimanale L'Express ha svelato che nel maggio scorso un sofisticato cyber-attacco di matrice statunitense avrebbe contagiato i PC dello staff dell'Eliseo. Sottratti documenti classificati. Di ufficiale però non è ancora trapelato nulla.

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a cura di Dario D'Elia

Gli Stati Uniti hanno scatenato un cyber-attacco contro la Francia per sottrarre importanti documenti strategici. Lo rivela il settimanale francese L'Express tirando in ballo una serie di fonti autorevoli vicine all'Eliseo e anche un vecchio scoop (passato in sordina) del quotidiano bretone Le Télégramme. Pare che a maggio, tra la fine dell'elezioni e la designazione del Presidente François Hollande, lo staff di Nicolas Sarkozy abbia subito un sofisticato cyber-attacco basato sulla stessa tecnologia di Flame. Com'è risaputo questo malware è stato sviluppato da Israele e Stati Uniti per azioni di spionaggio nel Medio Oriente.

Secondo le ricostruzioni giornalistiche del settimanale i cyber-pirati avrebbero sfruttato Facebook per individuare le vittime dello staff e poi invitato le stesse ad accedere a pagine web governative fasulle. In questo modo sarebbero riusciti a recuperare login e password dell'intranet dell'Eliseo per poi intrufolarsi nella piattaforma e inoculare una versione modificata di Flame.

L'azione di cyber-attacco

Il contagio pare essersi diffuso fino agli alti ranghi, come ad esempio il Capo dello Staff Xavier Musca. Nicolas Sarkozy si è salvato semplicemente perché non usava un computer personale per il lavoro. La portata della violazione non è ancora chiara. Ad oggi si parla genericamente di materiale classificato e "piani strategici" governativi.

Inizialmente si era pensato a una classica azione di stampo cinese, o comunque di matrice orientale, poi il livello di sofisticazione del malware ha messo gli esperti sulle tracce degli Stati Uniti. In ogni caso i motivi di un'azione di questo genere restano oscuri. Alcuni esperti sostengono che il possesso di alcune informazioni avrebbe potuto garantire una maggiore sostegno da parte della Francia, ma siamo di fronte a speculazioni.

L'Eliseo e la Casa Bianca non hanno commentato l'articolo, ma nell'intervista rilasciata ieri da Janet Napolitano, U.S. Homeland Security Secretary, a L'Express c'è stata una dichiarazione d'amore a dir poco gratuita e sospetta. "Non abbiamo partner più grande della Francia, non abbiamo alleato più grande della Francia", ha dichiarato Napolitano. "Cooperiamo in molte aree legate alla sicurezza. Sono qui per rafforzarli ulteriormente e crearne di nuovi".

Come sembrano lontani i tempi i cui gli Stati Uniti boicottavano la Francia e i suoi prodotti per il mancato appoggio alla campagna d'Iraq. È bastato un worm e adesso si parla del "più grande alleato" come a fine '700 durante la Rivoluzione Americana con La Fayette.