De Agostini sconfitta da Google Maps e GPS

Fortemente ridimensionato lo storico dipartimento cartografico della De Agostini

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a cura di Dario D'Elia

Il Gruppo De Agostini è una delle prime vittime di Google Maps. Il mitico servizio cartografico della De Agostini non chiude, ma verrà fortemente ridimensionato passando da 31 a 6 dipendenti. "E un fatto è incontestabile: la possibilità di fare entrare la cartografia in ogni casa, su uno schermo digitale, è un passo avanti straordinario", ha dichiarato Franco Salvatori, presidente della Società geografica italiana. "Ma proprio per questo ritengo che quando un settore si trova di fronte a forti innovazioni, come nel caso in esame, be', in genere resta sul mercato affrontando la sfida...".

L'editore italiano, però, sarebbe a corto di armi: il mapping online gratuito ha praticamente cambiato le regole del gioco. Certo è che l'immagine cartografica "è qualcosa di più. Perché trasfigura e rielabora, anche culturalmente, l’immagine fotografica della Terra. E lo fa attraverso gli occhiali di chi la produce, che possono essere didattici ma anche strategici, come per le carte militari...". Salvatori, insomma, esprime una visione da addetto ai lavori, che ai più potrebbe sfuggire.

Senza contare che "De Agostini e Touring hanno sviluppato, negli anni, uno stile tutto italiano", caratterizzato da uno stile ed un'estetica quasi d'autore, come sostiene Claudio Cerreti, presidente del Centro italiano per gli studi storico-geografici.

Insomma, il rischio è che la scuola cartografica italiana venga travolta. "…il Touring sta vivendo un po’ gli stessi problemi, e anche l’Istituto geografico militare è in crisi di gestione. Non c’è più una scuola cartografica vera e propria, perché il mercato del lavoro si riduce", ha concluso laconico Salvatori.