Diciamo addio alla pubblicità online invadente?

Una piccola azienda finlandese si è proposta di cambiare il modo con cui sono fatte le pubblicità online: bando ai banner, sì a immagini contestualizzate negli articoli e nelle pagine di informazione, che porteranno a messaggi utili e visibili solo agli interessati. Gli analisti non sono entusiasti, ma per chi non ha un budget per il corredo fotografico è una manna: 10 milioni di foto di alta qualità, gratis.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Bando ai banner pubblicitari su Internet: è il motto rivoluzionario della startup finlandese Kiosked, che sta promuovendo un nuovo modo di fare pubblicità senza invadere le pagine web con banner più o meno piacevoli. La ricetta di Kiosked è semplice: aggiungere i link pubblicitari direttamente nelle immagini a corredo dei testi.

Per esempio, in un articolo che tratta della nuova Ferrari, cliccando sulla foto dell'automobile verranno visualizzati messaggi promozionali sui trasporti per Maranello, sulla disponibilità di alberghi, agriturismi e ristoranti e via dicendo.

Kiosked propone di eliminare i banner e usare solo immagini contestualizzate che includono la pubblicità

Per servirsi di questo meccanismo è sufficiente corredare i contenuti web con una o più immagini (ovviamente contestualizzate) prese in prestito dall'archivio di Kiosked, che dalla scorsa settimana è disponibile al pubblico e che include circa 10 milioni di foto in alta qualità. Previa registrazione al sito, le immagini possono essere usate da blogger, editori e da qualsiasi utente che voglia inserirle nelle proprie pagine web.

Ciascuna immagine è contrassegnata con annunci pubblicitari correlati, e se gli utenti effettuano un acquisto passando dall'immagine, la proprietaria del copyright incassa la commissione. Ovviamente affinché il meccanismo funzioni non si deve caricare il Jpeg, ma usare il codice embed corrispondente a ciascuna immagine.

L'idea ha attirato l'attenzione per la sua originalità, come ammesso dal co-fondatore Micke Paqvalen, secondo il quale con questo meccanismo si farà "girare il web a testa in giù" perché se l'iniziativa dovesse prendere piede Internet diventerebbe "quello che era originariamente destinato ad essere, ossia il mercato più grande del mondo, senza fastidiosi cartelloni pubblicitari".

La scomparsa dei banner dovrebbe fare contenti gli utenti senza danneggiare investitori ed editori

Gli analisti non paiono entusiasti dell'idea, perché reputano sia necessario molto tempo prima che Kiosked possa diffondere questo sistema su larga scala, e inoltre il collegamento diretto fra contenuti editoriali e messaggi pubblicitari non è ben visto in molti Paesi. Nitesh Patel di Strategy Analytics reputa che "gli editori e gli inserzionisti proveranno a sperimentare, ma né gli uni né gli altri saranno disposti a sopprimere i banner pubblicitari".

Il nocciolo della questione, secondo Patel, è che "gli editori vorranno appurare con inequivocabile sicurezza di poter fare più soldi con questo modello rispetto al banner pubblicitario tradizionale, e questo richiede molto tempo".

Oltre tutto il momento di mercato è cruciale, perché proprio quest'anno dovrebbe esserci il giro di boa che vedrà il sorpasso dei ricavi pubblicitari online ai danni di quelli sui giornali cartacei, per raggiungere un giro d'affari di 129 miliardi dollari nel 2016 (dati del gruppo Magna).

Per ora Kiosked ha fatto i primi esperimenti in Finlandia grazie all'appoggio dell'editore locale Sanoma, e secondo Paqvalen l'esperimento ha dimostrato che mettendo gratuitamente a disposizione l'archivio fotografico il fatturato per immagine cresce da 20 a 50 volte, che volendo è un dato scontato visto che si tratta di immagini di alta qualità che non richiedono un budget per essere comprate dalle agenzie internazionali.