Domotica in una casa su due entro il 2020, ok ma Internet?

Il patron di Indesit, Andrea Merloni, sostiene che entro 8 anni il 50% delle case europee sarà dotato di dispositivi domotici. Ad oggi sta facendo molto il consorzio Home Lab ma manca ancora un linguaggio comune per i dispositivi.

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a cura di Dario D'Elia

La domotica sarà presente nel 50% delle case europee entro il 2020. Ne è fermamente convinto Andrea Merloni, presidente di Indesit, che ieri ha tenuto a Mosca una lectio sull'argomento nell'ambito di Exhibitaly - l'iniziativa per promuovere il Made in Italy all'estero.

Per domotica si intende ogni genere di innovazione tecnologica domestica che consente la gestione in digitale di riscaldamento, illuminazione, elettrodomestici, sistemi luce, etc. "Una innovazione di cui Indesit è una punta di diamante, con la sua lunga storia di successo", ha sottolineato l'ambasciatore Antonio Zanardi Landi. Per Merloni "siamo vicini ad un cambiamento epocale che muterà il nostro modo di abitare". In verità saranno quasi 20 anni che si parla di domotica ma i prezzi alti hanno tenuto lontani i normali consumatori. Forse si inizia a intravedere qualche novità abbordabile, ma per raggiungere i 10 miliardi di dollari di business europeo stimati per il 2020 la strada è ancora lunga.

Domotica

L'Internet delle cose potrebbe essere una chiave di volta: le indagini di mercato prevedono almeno 6,5 dispositivi connettibili a persona. Circa 50 miliardi di oggetti in Europa, fra cui elettrodomestici capaci di dialogare con reti e servizi specializzati. Ma c'è ancora un limite. "La mancanza di un linguaggio comune, che consumi poca banda e faccia dialogare tra loro tutti gli oggetti", ha ricordato Merloni. Uno dei primi esperimenti in fase avanzata si chiama "Home Lab" ed è il frutto del lavoro di un consorzio italiano di ricerca sulla domotica nato dalla volontà di otto soci fondatori (tra cui Ariston Thermo Group e Indesit Company).

"Una volta trovato il linguaggio standard, la domotica partirà, grazie anche alla nuova frontiera di sensori sempre meno costosi e sempre più sensibili'', ha aggiunto Merloni. "Il nostro Paese potrà competere senza timori a livello tecnologico: l'estro e la fantasia italiani ci aiuteranno a trovare soluzioni intelligenti e uno spazio in questo business del futuro".

Tutto molto bello. Se non fosse che in Italia manca ancora una rete broadband adeguata. Ci accontenteremo del frigorifero intelligente.