Dalla fiction alla realtà il passo a volte è breve, anzi non c'è proprio. Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato de "Il diritto di uccidere", un film di guerra che arriverà nelle sale italiane a fine agosto e che presenta uno scenario quanto mai attuale, con la guerra al terrorismo, e raffinate tecnologie di spionaggio e controllo.
Protagonisti del film i droni, di tutti i tipi, da quello a forma di uccello a quello che riproduce un comune coleottero. Fiction? Non proprio, dato che un drone abbattuto a Mogadiscio, in Somalia, è molto simile a un grande uccello, forse un falco.
La cronaca riferisce che l'abbattimento si è verificato il 1 maggio ad opera della National Intelligence and Security Agency della Somalia, e non è noto se in precedenza siano stati abbattuti velivoli simili.
Che i droni siano comuni nei territori di guerra non è certo una novità. Il dato interessante è l'aspetto del drone in questione, progettato per apparire come un uccello agli occhi di chi lo osservava da terra. Non solo per la forma, ma anche per il modo di volare che imita il movimento delle ali di un volatile.
Una chiara indicazione del fatto che la relativamente recente tecnologia dei droni si è evoluta in un batter d'ali, con le aziende produttrici che hanno cambiando forme, dimensioni e planate di questi velivoli per imitare sempre di più e sempre meglio il comportamento di chi in cielo vola legittimamente, e senza intenzioni bellicose, per "confondersi" fra la folla, o meglio nello stormo.
Da qui gli studi approfonditi sulla Fisica di volo e la ricerca per la costruzione di parti meccaniche che eseguano le stesse movenze degli esperti di volo per loro natura.