DVB-T2: tutto ciò che c'è da sapere sul nuovo standard TV

Scopriamo cosa cambierà con il passaggio al nuovo standard DVB-T2. Quando avverrà il passaggio? Cosa comporterà? Cos'è il bonus TV?

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a cura di Vittorio Rienzo

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto sapere che entro il 20 giugno 2022 tutte le reti televisive passeranno allo standard DVB-T2 e sarà necessario munirsi di un decoder o un televisore compatibile per continuare la visione dei programmi. Ma qual è il motivo di tale cambiamento e che cosa comporta? In questo articolo faremo il punto della situazione, fornendo tutte le informazioni relative all’adozione del nuovo standard TV.

Cosa cambia e perché

DVB sta per Digital Video Broadcasting (Diffusione Video Digitale) ed è uno standard internazionale per le telecomunicazioni. In particolare il DVB-T è lo standard per le trasmissioni attraverso il digitale terrestre. Il nuovo DVB-T2 permette di migliorare la qualità delle trasmissioni sotto diversi punti di vista:

  • Supporto ad una maggiore risoluzione che arriva fino all’8K
  • Maggiore pulizia del segnale in entrata
  • Aumento della distanza tra antenna e ricevitore
  • Utilizzo dei sistemi MIMO

Oltre a tutta una serie di modifiche che in sostanza migliorano l’esperienza televisiva.

Tuttavia una delle principali ragioni che richiede l’aggiornamento hardware, cioè l’eventuale cambio del ricevitore, riguarda il passaggio al 5G. Le frequenze attualmente utilizzate per le trasmissioni televisive saranno messe a disposizione della tecnologia 5G, comportando di conseguenza la migrazione delle emittenti su altre frequenze. Per questo motivo, quindi, nel caso non si disponga di un apparecchio certificato per il DVB-T2, bisognerà acquistarne uno per continuare a vedere i programmi della TV nazionale. Va sottolineato (vedremo più avanti il perché) che il dispositivo dovrà essere compatibile con lo standard DVB-T2 HEVC.

Quando avverrà il cambio

Come stabilito dal Ministero dello Sviluppo Economico il cambio non è imminente. Ci sarà infatti tempo fino al 2022 per munirsi di un nuovo ricevitore (decoder o TV) abilitato alla ricezione delle trasmissioni DVB-T2. Fino a tale data, quindi, sarà possibile vedere normalmente i programmi, anche se il governo ha già dato il via libera ai network televisivi per la transizione, i quali possono discrezionalmente scegliere di abbandonare già da subito le vecchie frequenze. Il passaggio inoltre avverrà secondo il seguente calendario pubblicato dal Ministero, le cui date rappresentano lo spegnimento definitivo delle trasmissioni:

  • entro il 31 dicembre 2021 in Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Valle d’Aosta, province di Trento e Bolzano
  • entro il 31 marzo 2022 in Sardegna, Liguria, Toscana, Umbria, Campania e Lazio
  • entro 20 giugno 2022 in Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche

Alcuni chiarimenti sullo standard DVB-T2

Lo standard DVB-T2 in realtà non è poi così nuovo. La discussione in parlamento per il trasferimento delle emittenti televisive sulle nuove frequenze iniziò nel 2017, anche se la diffusione dei dispositivi abilitati al nuovo standard fu avviata già anni prima. Tuttavia, come suggerito in apertura d’articolo, non basterà un ricevitore in grado di captare le frequenze del DVB-T2, ma lo stesso dovrà essere compatibile con l’HEVC (High Efficiency Video Coding) Main 10.

Cosa vuol dire? Significa che, nel caso in cui il nostro televisore o decoder sia abilitato alla ricezione del segnale DVB-T2, ma non HEVC Main 10, IL RICEVITORE sarà in grado di captare le frequenze, visualizzando tuttavia semplicemente uno schermo nero, poiché non è in grado di decodificare il segnale video in entrata. Questo perché l’HEVC utilizza la codifica H.265, un nuovo standard di compressione video, diverso dall’H.264 o MPEG-4 utilizzato fino ad ora. Esistono inoltre casi in cui il supporto alla decodifica HEVC sia presente, ma ad 8 bit anziché a 10, e purtroppo anche in questo caso si presenta l’impossibilità di decodificare il segnale video, riscontrando una schermata nera.

A questo punto non rimane che la verifica del nostro ricevitore, TV o decoder che sia, per capire se potremo continuare ad utilizzare normalmente il televisore dopo lo switch off, o se avremo bisogno di un nuovo dispositivo, magari aggiuntivo, per continuare la visione a partire dal 2022.

Verificare se il nostro ricevitore sia compatibile con il nuovo standard

Per verificare se il nostro ricevitore sia compatibile con il segnale DVB-T2 HEVC Main 10 esistono due metodi che andremo ad analizzare. È bene premettere che tutti i dispositivi (decoder o TV) venduti dal 2017 in poi, per legge, sono pienamente compatibili con lo standard DVB-T2 HEVC. Va però notato che la decodifica HEVC Main 10 è diventata obbligatoria per i dispositivi commercializzati in Italia solo da dicembre 2018, quindi è bene verificare se la decodifica HEVC del nostro ricevitore sia ad 8 bit oppure 10 bit.

1° metodo

È senza dubbio quello più semplice e immediato. Dal 15 gennaio 2020 Rai e Mediaset hanno messo a disposizione degli utenti due canali sul digitale terrestre dedicati proprio alla verifica della compatibilità con il nuovo standard. I canali sono il 100 ed il 200. Tuttavia in alcune aree potrebbe verificarsi un conflitto sulle relative frequenze, ragione per cui consigliamo di effettuare la scansione e, in caso di conflitto con altre emittenti, preferire il canale dedicato alla verifica del ricevitore. Tramite questo sistema possono verificarsi tre casi:

  • sul televisore viene visualizzato un messaggio di assenza di segnale; questo vuol dire che il proprio ricevitore non è in grado di captare il segnale DVB-T2;
  • il televisore visualizza uno schermo nero e nient’altro; questo indica che probabilmente il ricevitore è compatibile con lo standard DVB-T2, ma non con l’HEVC, per cui riesce a captare il segnale, ma non a decodificare il segnale video, restituendo una schermata nera;
  • sul televisore viene visualizzata una schermata blu con al centro “Test HEVC Main10”. In questo caso il nostro ricevitore è pienamente compatibile con il nuovo standard e non c’è bisogno di cambiare TV/decoder; potremo continuare la visione anche dopo lo switch-off;

2° metodo

Nel caso in cui ci fossero difficoltà a sintonizzarsi sui canali messi a disposizione da RAI e Mediaset, il metodo più semplice è individuare il codice modello del televisore e controllare direttamente dal sito del produttore la relativa compatibilità con il DVB-T2 HEVC. In questo caso andrà verificata separatamente la presenza del ricevitore DVB-T2 e che sia presente la decodifica HEVC Main 10, dato che, nel caso quest’ultima dovesse mancare, sarà ugualmente impossibile continuare a vedere i programmi.

Un piccolo consiglio

In alcuni casi, soprattutto per quanto riguarda i televisori più vecchi, un aggiornamento software potrebbe rendere il dispositivo compatibile con il nuovo standard. È chiaro che la presenza dell’hardware è indispensabile e che, in mancanza di un ricevitore DVB-T2, non c’è aggiornamento che possa sopperire ad una carenza di natura elettronica. Inoltre, difficilmente i produttori rilasciano aggiornamenti per i prodotti datati. Tuttavia fare una prova non è mai sbagliato; d’altronde la decodifica per l’HEVC può essere abilitata via software, quindi se originariamente il nostro televisore non ne prevedeva il supporto, è possibile che sia stato integrato in un secondo momento.

Il bonus TV: cos’è e come ottenerlo

Il cosiddetto “Bonus TV” è un’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’acquisto di un nuovo televisore o di un nuovo decoder (sia digitale terrestre che satellitare Tivùsat) in grado di ricevere programmi televisivi con i nuovi standard DVB-T2/HEVC. Possono usufruire del bonus tutte le famiglie con un reddito ISEE pari o inferiore a 20.000 euro, e lo stesso può essere sfruttato una sola volta per ogni nucleo familiare.

Tale bonus viene erogato come sconto in fase di acquisto e arriva fino a 50 euro a seconda del prodotto acquistato. Quindi, se il dispositivo ha un costo inferiore ai 50 euro, il bonus si limiterà a coprire l’intero prezzo di vendita. Il Ministero ha inoltre pubblicato una lista di prodotti  idonei all’erogazione del bonus, consultabile online qui e stampabile. Per accedere allo sconto sarà necessario presentare una specifica richiesta in fase di acquisto, in cui l’utente dichiara di avere un reddito pari o inferiore a 20.000 euro annui, e che nessun altro membro del proprio nucleo familiare abbia già usufruito dello sconto. Alla richiesta andranno anche allegate le copie del codice fiscale e della carta di identità di chi effettua l’acquisto.

Tutta la documentazione (lista dei prodotti e domanda di richiesta) è disponibile sulla pagina dedicata del Ministero dello Sviluppo Economico a questo indirizzo.

Dove spendere il Bonus TV

Attualmente non esiste un elenco di negozi aderenti all’iniziativa, anche perché l’iniziativa è aperta a qualsiasi venditore. Il consiglio che possiamo darvi, quindi, è di scegliere il prodotto di vostro interesse, verificare la compatibilità con l’iniziativa tramite la lista di prodotti idonei pubblicata sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, e infine chiedere al negozio se aderisce all’iniziativa. In ogni caso possono aderire sia negozi fisici che store online.

Dove acquistare un nuovo TV

Oltre ai negozi fisici ci sono tantissimi shop online che offrono costantemente delle ottime offerte per acquistare nuovi TV. Il nostro consiglio e di tenere sott'occhio i seguenti shop in modo da valutare le varie proposte e scegliere il TV più adatto alle proprie esigenze: