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a cura di Alessandro Crea

L'utente italiano è sempre più alla ricerca di fonti neutrali e trasparenti per lo shopping online. in aumento i consumatori digitali abituali (al 56%). Il fattore prezzo ha sempre maggior importanza (per il 75%) e cresce l'uso di portali di comparazione prezzi (al 50%). A confermare il dato di Confesercenti secondo cui l'e-commerce italiano è in continua crescita è una ricerca svolta da Idealo, il portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti online, che ha realizzato un sondaggio e un approfondimento dettagliato alla ricerca di novità e cambiamenti, rispetto ad un anno fa e rispetto agli altri e-consumer d'Europa.

nel 2017 le attività che si occupano di shopping online sono state quasi 18mila, una cifra pari al +8,4% rispetto al 2016. Se il fronte dell'offerta è in rapida evoluzione, quello della domanda influenza e insieme segue il trend, mettendo in atto particolari comportamenti d'acquisto.

Infografica idealo   Frequenza dello shopping online

Il dato sulla frequenza di acquisto online fornisce una prima stima dell'entità del fenomeno e delle sue trasformazioni rispetto allo scorso anno. Alla guida del mercato digitale italiano restano i consumatori abituali, ovvero quelli che comprano almeno una volta al mese, ma in numero maggiore (al 56% 2, in crescita del 4,6% rispetto al 2016); seguono gli intensivi, in azione una o più volte alla settimana (al 22% 3) allo stesso livello degli sporadici, che acquistano una volta ogni trimestre o meno (al 22% 4). Sulla base di questi numeri, la percentuale di chi effettua in media almeno un acquisto al mese è pari al 78%. Questa segmentazione mostra che un e-consumer italiano su due acquista una volta al mese se non di più.

Più uomini che donne, più in città che in paese

Interessanti anche i dati su genere e provenienza, soprattutto se messi a confronto con quelli di altri paesi europei: in Italia gli uomini che acquistano online sono sempre in maggioranza rispetto alle donne (il 61,3% contro il 38,7%). Confrontando il nostro dato con quello di altri paesi, l'Italia risulta la nazione con la minor partecipazione al femminile nello shopping online. Il paese dove c'è più parità di genere rispetto al fenomeno e dove le donne sono più attive è invece la Spagna (uomini al 53,8% e donne al 46,2%).

Infografica idealo   E commerce per genere in Italia ed Europa

Nella distribuzione geografica, la situazione rimane invariata rispetto allo scorso anno e mostra sempre una correlazione tra frequenza di acquisto e grandezza delle città. Più grande è il centro urbano, maggiore è la concentrazione di consumatori digitali intensivi: è quanto accade in città come Milano o Roma. Nei centri più piccoli (con meno di 10 mila abitanti) sono in maggioranza gli acquirenti sporadici.

Dominano i quarantenni ma cresce l'interesse tra i giovani

Osservando le fasce di età, si delinea il profilo di un consumatore digitale maschio, tendenzialmente tra i 35 e i 44 anni (per il 26,9%); la fascia di età che va dai 45 ai 54 anni copre il 21,3%. Cresce l'interesse da parte dei giovani dai 25 ai 34 anni (ora al 20,5%). Le fasce più estreme del campione (dai 18 ai 24 anni 7 e dai 55 anni in su) sono quelle meno coinvolte, probabilmente per minori possibilità economiche o per minore attitudine all'uso di mezzi digitali.

Infografica idealo   E commerce per fasce d'età in Italia ed Europa

Ok, il prezzo è giusto

La principale motivazione che spinge un consumatore a preferire l'acquisto online è legata alla possibilità di trovare prezzi più vantaggiosi grazie al web. Questa spinta vale sia per gli italiani, sia per gli abitanti degli altri paesi presi in esame. La ricerca di prezzi più convenienti è il motivo principale per ben il 75% degli intervistati (in crescita rispetto al 63% dello scorso anno); tra le altre motivazioni, quelle più gettonate sono la possibilità di confrontare facilmente i prodotti tra loro (al 41%) e di leggere il parere di altri utenti grazie a commenti e recensioni (40%).

Da PC compro di più

Sappiamo che un consumatore su quattro in Italia utilizza dispositivi mobili per l'e-commerce. C'è però una differenza tra finalizzazione dell'acquisto e ricerca pura. Il dispositivo privilegiato per concludere un acquisto digitale resta ancora il PC (al 91%), ma un buon 29% finalizza direttamente dal proprio smartphone o dal proprio tablet (22%). Parlando di device preferiti quando si tratta di navigare e informarsi, invece, i dati mostrano una segmentazione che va verso la navigazione in mobilità: se il 46,2% preferisce l'uso del PC, il 43,8% si informa tramite smartphone e il 10% tramite tablet. Nel confronto con le altre nazioni, l'Italia guadagna un primato: è il paese dove il mobile è lo strumento preferito per l'e-commerce.

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Cultura, ma anche vestiti e telefonini i più gettonati

Gli articoli per i quali i consumatori digitali italiani spendono con maggiore frequenza sono quelli del settore cultura e intrattenimento (al 65%), dell'abbigliamento (al 64%) e del comparto elettronica (sempre al 65%). Rispetto all'indagine fatta lo scorso anno, i settori che richiamano maggior attenzione oggi sono quelli relativi a sport, casa e giardino, valigie e cura degli animali.

Pagamenti digitali? Non mi fido

Anche le scelte del metodo di pagamento e di consegna rivelano particolari abitudini e tendenze: non sono ancora molti i consumatori che pagano online con carta di credito (usata dal 22% degli intervistati, un dato comunque in aumento rispetto al 20% dello scorso anno). Diminuisce la preferenza accordata a PayPal (al 54%, invece del 60% del 2016); seguono le carte prepagate Postepay (al 16%, +2% rispetto all'anno precedente) e i pagamenti in contrassegno e tramite bonifico, in percentuali minori.

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 "La nostra analisi ha evidenziato come i confini tra mondo fisico e mondo virtuale stiano diventando sempre più sottili e che la tendenza ad acquistare online stia crescendo esponenzialmente", ha commentato Fabio Plebani, country manager di idealo per l'Italia. "La maggior leva di acquisto rimane il prezzo e gli italiani mostrano un'attenzione crescente verso la trasparenza e la neutralità delle fonti. Questo spiega anche l'uso sempre più diffuso di comparatori di prezzo come idealo e delle varie feature che mettiamo a disposizione, come 'prezzo ideale', la funzione che consente di fissare il costo considerato corretto per un prodotto e di essere avvisati quando questo viene raggiunto (uso in aumento dell'89% negli ultimi sei mesi del 2017 rispetto ai primi sei dello stesso anno) - o come il quadro che mostra l'andamento dei prezzi di un prodotto nel tempo".