Fortune: Jobs dittatore che vivrà in eterno in Apple

Fortune ha pubblicato un articolo in cui riporta indiscrezioni e aneddoti sulla vita professionale in Apple e su Steve Jobs, che è definito un dittatore e accentratore. La sua filosofia è già stata tramandata ai dirigenti, che porteranno avanti la stessa Apple anche senza di lui. Intanto il re di Cupertino guadagna il terzo posto nella classifica di Engineering Heroes davanti a personaggi storicamente più importanti.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un articolo pubblicato sul Fortune svela particolari inediti sulla vita professionale all'interno di Apple e su Steve Jobs, che viene dipinto come un "dittatore aziendale che rende ogni decisione critica, comprese le quisquilie, come quello che deve essere servito alla caffetteria.".

Nell'articolo è descritto in dettaglio come l'azienda di Cupertino sia totalmente guidata dalla personalità di Jobs e dalla casta dei cosiddetti Top 100, ossia i dirigenti più importanti, che si riuniscono ogni anno per tre giorni in una località segreta (tassativamente senza campo di golf, per volere di Jobs) in cui valutano i prototipi in anteprima.

Steve Jobs

I progetti più importanti, inoltre, in Apple sono affidati a gruppi ristretti di persone che devono essere altamente produttive, come avviene in una startup. Per esempio, il compito di scrivere il codice per convertire il browser Safari per l'iPad è stato dato in carico a due soli ingegneri, quando Microsoft o Google avrebbero istituito team con decine di persone.

Nell'articolo del Fortune l'autore, Adam Lashinsky, ha incluso diversi aneddoti, fra cui quello salito alla ribalta in questi giorni, che riguarda il servizio MobileMe, annunciato nel 2008 nonostante malfunzionamenti e problemi (oggi risolti) che hanno addirittura mandato offline il servizio più volte. Lashinsky riferisce che Steve Jobs ha inveito contro i membri del team di MobileMe, chiedendo loro di spiegare "Cosa diavolo dovrebbe fare MobileMe?" e, dopo una risposta soddisfacente, di avere chiesto: "Allora perché diamine non lo fa?" - in linguaggio più colorito.

Dopo l'annuncio disastroso di MobileMe Jobs ha invitato i responsabili a "vergognarsi per avere infangato la reputazione di Apple" e a odiarsi vicendevolmente per l'annuncio fallimentare.

La sfuriata sarebbe poi continuata con un monologo lunghissimo nel quale, fra l'altro, Jobs avrebbe invitato i presenti a "vergognarsi per avere infangato la reputazione di Apple" e a odiarsi vicendevolmente per l'annuncio fallimentare. I dipendenti di Apple in quell'occasione sono anche stati accusati di avere rovinato l'amicizia con Walt Mossberg, un giornalista del Wall Street Journal che Jobs ha definito "un amico che non scrive più bene di noi". Inutile dire che il responsabile del gruppo MobileMe è stato licenziato, e molti degli sviluppatori hanno rassegnato le dimissioni poco dopo.