Fusione nucleare, nuovo successo per l'energia del futuro

La ricerca sulla fusione nucleare fa segnare un altro ottimo passo avanti

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Gli scienziati del National Ignition Facility (NIF) del Lawrence Livermore National Laboratory hanno ripetuto l’esperimento di fusione nucleare ottenendo un miglioramento rispetto al risultato - già spettacolare - di dicembre 2021.

Ancora una volta infatti è stato possibile ottenere un guadagno netto di energia in una reazione di fusione nucleare; siamo ancora lontani da una vera efficienza, ma i progressi in questo campo sono fondamentali. La fusione nucleare infatti rappresenta una delle più grandi speranze per risolvere in modo definitivo il nodo della produzione energetica. Ed è anche una delle migliori risposte che abbiamo al pressante problema della crisi climatica.

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Tornando all’esperimento californiano, che si è tenuto lo scorso 30 luglio, i tecnici del NIF stanno ancora analizzando i dati, quindi è possibile che ci sia ancora qualche sorpresa.

La fusione nucleare consiste nell'unire elementi leggeri come l'idrogeno per formare elementi più pesanti, liberando un'enorme quantità di energia nel processo. È lo stesso fenomeno che avviene nelle stelle, compreso il nostro Sole; ed è un sogno che ci parla di energia abbondante e pulita per tutti, se e quando riusciremo a produrla per usi reali oltre che nei laboratori.

È opportuno ricordare che la fusione nucleare è molto diversa dalla fissione nucleare, usata attualmente nelle centrali nucleari del mondo. Tra le differenze, quella più rilevante è forse proprio il fatto che la fusione non produce gas inquinanti né residui radioattivi. In teoria una centrale a fusione ha anche un rendimento molto più alto sia rispetto alla fissione sia rispetto ai combustibili fossili.

Siamo tuttavia lontani dalla realizzazione di “vere” centrali a fissione nucleare, anche se c’è chi, come Microsoft, pensa di poter iniziare a usare energia da fusione già nel 2028. 

Costruire queste centrali è tecnicamente complesso. L’idea è di creare una piccola stella e contenerla in uno spazio limitato, e per farlo ci vogliono campi magnetici molto potenti, che a loro volta aumentano l’assorbimento energetico del reattore stesso. Anche i costi sono molto alti, ma tra l’energia venduta e i guadagni ambientali sicuramente ne vale la pena.