Giftsitter, un must italiano per gestire le liste regalo

Giftsitter risolve il problema delle liste regalo. Il principale vantaggio consiste nell'opportunità di poter gestire liberamente la cifra raccolta, senza alcun vincolo temporale e fisico.

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a cura di Dario D'Elia

Giftsitter è un servizio online per creare e gestire liste regalo per qualsiasi tipo di evento. Può essere usato per unb matrimonio o una festa di compleanno, ma anche per dividere le quote di un terneo sportivo. Intervistiamo il fondatore della startup omonima Sergio Serafini.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Sono Sergio Serafini, ho trentuno anni, e nonostante il mio percorso di studi in Giurisprudenza ho dedicato la mia vita alla politica e alla tecnologia. Ho avuto l'onore di essere l'Assessore più giovane della storia della mia città ed in particolare con delega all'Innovazione tecnologica, Arte e Cultura e Accoglienza turistica oltre ad altre deleghe minori. Negli anni ho costruito un network di siti di informazione tecnologica che in pochi mesi sono diventati punto di riferimento nazionale ed internazionale (mondoblackberry, imondoapple.com, mondowindowsphone.com). È stato anche sviluppato uno Store per MondoBlackBerry (www.store.mondoblackberry.com) e stanno per nascere quelli rispettivi per iMondoApple e Mondo Windows Phone. Direi che ormai il mio percorso professionale è abbastanza ben definito e pieno di progetti da sviluppare.

Sergio Serafini


Presenta la tua startup

L'idea di Giftsitter.com nasce da un disagio. Un disagio personale, ma in realtà molto più diffuso di quanto pensassi. Sia da festeggiato che da invitato, la gestione della lista regalo era complicata.  Chi non ricorda la terribile sensazione di un regalo non gradito o la noia mortale di dover uscire di casa solo per dover versare la propria quota in un negozio che magari sta dalla parte opposta della città? Per non parlare della costrizione da festeggiati nel comprare anche cose che non si sarebbero mai acquistate pur di spendere l’intero ammontare delle quote versate. O ancor peggio la necessità di aggiungere qualche decina di euro pur di spendere il residuo del credito che non basta per comprare nient'altro.

Ecco, da un bisogno riscontrato personalmente, ho dato vita a un progetto che consentirà di pensare ad un invito solo come occasione di divertimento, senza lo stress del regalo da cercare. Ecco, da un bisogno riscontrato personalmente, ho dato vita a un progetto che consentirà di pensare ad un invito solo come occasione di divertimento, senza lo stress del regalo da cercare. Versatilità del servizio la parola chiave. Libertà per l'utente il punto di forza rispetto ai competitor.

Giftsitter

Il principale vantaggio di Giftsitter.com consiste, infatti, nell'opportunità di poter gestire liberamente la cifra raccolta, senza alcun vincolo temporale e fisico. Non ci sono limiti alla tipologie di eventi ai quali il servizio si rivolge, dalle lauree ai battesimi, dai compleanni ai matrimoni. Nessun limite anche alle tipologie di pagamento e riscossione delle quote. Giftsitter.com, infatti, propone quattro opzioni regalo, integrabili tra loro:

  • Raccogliere denaro puro, da richiedere al termine o durante la raccolta delle quote tramite versamento sul proprio conto corrente o accredito su carta;
  • Utilizzare l'ammontare raccolto – in toto o parzialmente - per l'invio a cura di Giftsitter di un voucher spesa al negozio fisico che sarà segnalato dall'utente. L'utente andrà a ritirare l'oggetto in negozio presentando il voucher, senza l’aggiunta di contanti o ulteriori versamenti;
  • Delegare Giftsitter all'acquisto online di un oggetto prescelto con la somma raccolta – in toto o in parte – se l’utente vuole risparmiare ma è inesperto negli acquisiti online;
  • Acquistare all’interno dello Store Giftsitter, attraverso il vasto catalogo di prodotti (che sarà rilasciato fra qualche mese) all’interno della rete locale e della GDO.

Un esempio? Il festeggiato raccoglie 300 euro. Di questi, 120 euro li vuole tenere sul conto, 36 euro li vuole spendere nello Store "Giftsitter", 84 euro vuole impiegarli per acquistare un oggetto online e la restante parte vuole spenderli nel negozio dove ha visto quella splendida maglietta che desiderava da mesi. Potrà ritirare i soldi - in toto o in parte - e fare da sé, oppure chiedere a Giftsitter di farlo per lui.


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Devo dire che difficoltà vere, a parte quel momento di stallo nello sviluppo della piattaforma, non ne abbiamo avute. Certo, io ho sempre avuto la fortuna di avere mio padre, persona di alta esperienza imprenditoriale, a consigliarmi in ogni fase. Ho anche avuto la fortuna di avere tanti miei coetanei che hanno creduto in me e hanno deciso di affrontare grandi sacrifici per starmi accanto, come i miei soci Gabriella Massara e Stefano Sardo. Però penso che le difficoltà si presentino quando il progetto imprenditoriale è fuori portata economica. Quando si ha la necessità, per avviarlo, di accedere a finanziamenti, investitori, incubatori e quant'altro.

Là ci sono mille variabili e bisogna perdere molto tempo. O quando il progetto cresce velocemente e bisogna attrezzarsi per reggere l'onda d'urto. Noi abbiamo scelto il percorso inverso. Lavorare sul progetto, svilupparlo con le nostre esclusive forze, lanciarlo e solo dopo aprirci alla grande giungla che ruota attorno al mondo delle startup. Abbiamo ricevuto un finanziamento al 75% a fondo perduto con fondi messi a disposizione dal MISE tramite INVITALIA con un progetto interamente scritto da noi, senza consulenti esterni.

Diciamo che tendenzialmente la mia idea di startup, specialmente se digitale, è un po' diversa da quella che si vuole un po' far passare. Non siamo in USA e neanche in Germania. O si hanno anche pochissime risorse per partire o è meglio fare altro.  Anche se devo dire che dopo pochissimi mesi sono arrivate inaspettatamente varie attestazioni di interesse e disponibilità nell'investire su Giftsitter.com. Le stiamo valutando, come valuteremo quelle che arriveranno in futuro.

In questo momento la più grande difficoltà è trovare programmatori di alto livello. Non è un problema di soldi (anche se come in ogni startup i budget non sono illimitati), è proprio un problema di reperibilità sul mercato. Quindi se siete interessati fatevi avanti.


Un consiglio per tutti gli startupper

La prima regola che ho imparato è che, a prescindere dal percorso formativo che si è affrontato, ogni giorno bisogna essere affamati di nuove informazioni. La seconda regola che ho imparato è che non basta l'idea, bisogna costruire attorno ad essa una struttura. La terza regola che ho imparato è che il team di sviluppo deve essere quanto più assortito e completo possibile perché probabilmente non sarete in grado di pagare nessuno all'inizio.

La quarta regola che ho imparato è che prima di buttarsi su un'idea bisogna fare serie indagini di mercato, anche non costose e magari "artigianali". Ma è necessario farle ed in maniera quanto più estesa ed intelligente possibile. La quinta regola che ho imparato è che senza soldi non si canta messa. E che le belle storie degli incubatori, acceleratori, venture capital e quant'altro sono relativamente limitate. Qualche migliaio di euro (o qualche decina di migliaia di euro nel caso di progetti particolarmente ambiziosi e complessi) serve sempre. Poi ho imparato un sacco di altre cose, ma non è che vi posso dire proprio tutto tutto.


Un errore da non fare

È una cosa che ripeto prima a me stesso che ai futuri startuppers. Gli americani non si innamorano delle idee, ma del profitto. E lo dice uno che ama tutto quello che fa come fosse un figlio. Però arriva un momento nel quale bisogna sedersi davanti ad un foglio bianco e capire se la tua startup può crescere, in che modo può farlo e che sforzi ci vogliono perché questo avvenga. E poi c’è un altro errore da non fare, che io stesso ho commesso.

Giftsitter

Non pubblicizzare troppo la tua startup quando non si è ancora pronti. A noi è capitato di fare valutazioni sbagliate e pensare fossimo già in fase alpha. Poi abbiamo deciso di buttare tutto giù e riscrivere da zero. Nel frattempo qualcuno aveva già copiato il modello e lanciato dopo pochi mesi la sua di startup. Ma la verità è che poi quando non si partorisce un’idea ma la si copia, non si ha chance. E noi, nonostante qualche mese di ritardo, l’abbiamo dimostrato.


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

Tutto. Ho letto qualche articolo di questa rubrica nelle settimane precedenti ed i miei "colleghi" puntavano soprattutto su due problemi: burocrazia e pressione fiscale. Non posso che confermare. Anche se è poco popolare ed io sono un gran patriota, non faccio mistero che più di qualche volta ho pensato di spostare tutto altrove. L’Italia non è competitiva dal punto di vista della formazione, non lo è dal punto di vista dell’inserimento del mondo del lavoro, non lo è nella valorizzazione di giovani menti, non lo è nemmeno nella facilitazione della nascita di un nuovo tessuto imprenditoriale. Di conseguenza le nostre startup, già gravate dall'handicap lingua (rispetto per esempio ad una startup inglese o americana), non sono competitive con quelle del resto del mondo. Basti pensare a tutti i soldi che le startup americane risparmiano in tasse in America e che possono essere reinvestiti nella loro crescita.


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

È un momento difficile per rispondere a questa domanda. Una volta ero molto più integralista. Oggi non mi sento più di criticare chi decide alternativamente di fare impresa o lavorare all’estero. Se però dovessi dirne tre direi certamente:

  • Perché l'Italia è oggettivamente un luogo straordinario dove vivere, nonostante tutti i suoi problemi (e ve lo dice un siciliano che è consapevole di tutti i problemi della sua terra ma che la ama in maniera viscerale)
  • Perché vale la pena provare a salvare questo Paese. Seppur nel proprio piccolo e nonostante il fatto che alla nostra generazione è stato tolto il più importante dei diritti, quello di sognare e pianificare il proprio futuro. Però vedere questo Paese distrutto, significherebbe far morire inevitabilmente una parte di noi stessi.
  • Perché emergere in Italia è la più grande delle soddisfazioni. Significa poter premiare tanti giovani che non hanno niente da invidiare agli omologhi esteri. E significa, non voler vincere facile. Anche se di facile in questo mondo non c’è niente, in nessuna parte del mondo.

 


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