Gli italiani abbandonano la linea fissa di Telecom Italia

L'Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni ha confermato la riduzione in un anno di 590mila linee residenziali. Sul fronte banda larga la quota di mercato di Telecom Italia (52,3%) scende in un anno di 1,3 punti percentuali.

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a cura di Dario D'Elia

La telefonia residenziale in Italia è sempre più snobbata: rispetto al 2011 sono scomparse 590mila linee. L'Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni pubblicato dall'AGCOM, e aggiornato a settembre 2012, ha confermato il trend negativo del fisso e quello positivo del mobile.

"La riduzione nel corso del 2012 (-514 mila linee) risulta superiore rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi dello scorso anno (-340 mila)", sottolinea il documento del Garante. Se da una parte la quota di Telecom Italia negli ultimi dodici mesi è ulteriormente scesa di 1,4 punti percentuali, collocandosi al 65,8%, è anche vero che gli avversari ne hanno approfittato marginalmente. Fastweb è infatti l'unico operatore ad avere guadagnano quote sia su base sia annuale (+0,8%) che trimestrale (+0,2%).

Bye Bye

Per quanto riguarda i nuovi contratti se su base annua si era registrato un +100mila accessi, a settembre c'è stata una flessione (-50mila) rispetto a giugno. Nello specifico si parla di +27mila in Full ULL (quindi umbundling totale), -50mila in Wholesale e -25mila in bitstream. In pratica sono aumentati i clienti che hanno abbandonato Telecom Italia.

"La ripartizione degli accessi diretti per operatore, posiziona Wind al primo posto (40,2%), in crescita dello 0,6% rispetto al settembre 2011, ma in leggera flessione rispetto allo scorso giugno (-0,2%)", continua il documento. "Cresce, sia su base annua che trimestrale, il peso di Fastweb (rispettivamente +1,5% e +0,5%). Flette invece, in entrambi i casi, la quota di mercato di Vodafone (corrispondentemente -1,4% e -0,3%)".

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Poco è cambiato nel mercato della banda larga. Negli ultimi dodici mesi la crescita degli accessi è stata intorno alle 150 mila unità. "La quota di mercato di Telecom Italia (52,3%) scende in un anno di 1,3 punti percentuali, a vantaggio sostanzialmente di Wind (+0,7%) e Fastweb (+1,0%).", sottolinea il documento AGCOM. "Vodafone, rispetto a settembre 2011, vede ridursi sia i propri abbonati (-10 mila), che la quota di mercato (-0,2%)".

A livello di prestazioni è stato rilevato un aumento: gli accessi con velocità nominale superiore a 2Mbit/s sono passati dall'86 all'88% circa.

Sul fronte mobile rispetto allo scorso anno, la crescita della base clienti è stata di 1 milione di SIM mentre il numero di linee è aumentato di 170 mila unità. Nei primi nove mesi dell’anno c'è stata una flessione (-392 mila) delle SIM residenziali, controbilanciata dalla crescita della clientela affari (circa +561 mila).

"Nel medesimo periodo, le SIM prepagate sono diminuite di 1,22 milioni, mentre quelle in abbonamento sono aumentate di circa 1,39 milioni", continua il documento.  "Su base annua, la quota di mercato di Vodafone flette dello 0,8%. Se ne avvantaggiano marginalmente Telecom Italia e H3G (rispettivamente +0,1 e +0,2%), ed in misura più consistente Wind (+0,5%).

Boom della banda larga mobile: a settembre le SIM che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 22 milioni (+15,1% rispetto al corrispondente valore del 2011). Le "connect card" dedicate (le chiavette) raggiungono una consistenza di circa 6,7 milioni (+11,0% rispetto al 3° trimestre 2011), con una crescita di circa 200.000 unità rispetto a giugno.

Buoni risultati anche per gli MVNO che hanno aumentato gli abbonati di 750mila unità raggiungendo le 4,4 milioni di SIM (pari a circa il 4,5% della base clienti totale).

"Poste Italiane sfiora il 58%, grazie anche alla progressiva integrazione della telefonia mobile con i servizi postali. È da segnalare anche il risultato di Noverca che dall’inizio anno ha quintuplicato la base clienti sfiorando le 120 mila SIM", conclude il documento.