Gli studenti amanti del porno online rischiano la bocciatura

Una ricerca dell'Esc Team, centro specializzato nelle dipendenze dal web, confermerebbe una stretta relazione tra i consumi online scorretti e il rendimento scolastico. Ciò di cui preoccuparsi non è quindi la frequenza o la durata della connessione, ma le attività svolte online dai ragazzi.

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a cura di Dario D'Elia

Oltre la metà degli studenti italiani delle scuole superiori che bazzicano Internet per lo più per attività di tipo sessuale, come ad esempio cyber-sex e video porno, rischia la bocciatura. Dopo la cecità ecco un altro rischio per i giovani: la mancata ammissione all'anno scolastico successivo. Lo dice una ricerca dell'Esc Team, centro specializzato nelle dipendenze dal web.

L'ultima indagine sembrerebbe confermare il rischio bocciatura per il 60,8% dei giovani erotomani, per il 53,6% dei giocatori d'azzardo online e per il 39,5% dei videogiocatori. È terribile: l'Italia rischia di perseverare con le nuove generazione negli stessi errori dei padri e nonni. E non è tutto perché i ricercatori parlano di un potenziale combo esplosivo: chi naviga per scopo sessuale e gioca d'azzardo al 100% è spacciato.

Al solito dipende tutto dalle insegnanti

Sebbene sia piuttosto difficile riuscire ad accettare la tesi dei ricercatori psicologi pare che ogni considerazione sia frutto di un'approfondita ricerca fatta su 2396 studenti di età compresa tra 13 e  19 anni. Il tema riguardava proprio il loro rapporto con il web e il rendimento scolastico. Solo il 25,7% degli studenti che utilizzano principalmente il web per andare alla ricerca di informazioni sembrava rischiare di perdere l'anno scolastico.

Per quanto riguarda invece la frequenza di connessione alla rete il 56,2% degli adolescenti italiani ha confermato un accesso almeno una volta all'ora, mentre il 54% rimane connesso per almeno 3 ore al giorno e il 66,5% non chiude la connessione al web nemmeno durante lo studio. Da rilevare poi che il 53,8% degli studenti intervistati da Esc Team, senza debiti scolastici, ha dichiarato di collegarsi almeno una volta all'ora e il 51,4% degli stessi per una durata media complessiva di 3 o piu ore al giorno.

"Si può quindi affermare che a una connessione frequente nel tempo non corrisponda la possibilità di registrare un calo del rendimento scolastico, né tantomeno un potenziale rischio di bocciatura", sostiene Paolo Antonio Giovannelli, psichiatra direttore dell'Esc Team. "Ciò di cui preoccuparsi non è quindi la frequenza o la durata della connessione, ma le attività svolte online dai ragazzi. Educare gli adolescenti ad un corretto utilizzo delle risorse del web può influenzare positivamente il rendimento scolastico degli studenti".