Glitch nei computer della banca, soldi a pioggia sui clienti

Caos finanziario in Etiopia: un errore informatico alla Commercial Bank of Ethiopia ha permesso prelievi e bonifici illimitati ai correntisti.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Questa settimana i clienti della Commercial Bank of Ethiopia (CBE), la più grande banca del Paese africano, si sono trovati in una situazione di confusione finanziaria. Un guasto tecnico nei sistemi della banca ha inavvertitamente permesso ai correntisti di prelevare fondi illimitati, generando caos e confusione in tutto lo Stato.

La portata della situazione è apparsa subito evidente, visto che in poche ore sono spariti dalle casse della CBE più di 40 milioni di dollari. L'inconveniente, inizialmente non rilevato dalla banca, ha permesso ai clienti di prelevare fondi superiori ai saldi dei loro conti o di trasferire denaro ad altre banche senza alcun limite.

Il presidente della banca Abe Sano si è rivolto ai media, facendo luce sull'inaspettata svolta degli eventi. Contrariamente alle ipotesi di un attacco informatico, Sano ha chiarito che l'inconveniente è derivato da attività di manutenzione e ispezione ordinaria dei sistemi della banca. Ha assicurato al pubblico che i conti dei clienti non sono stati toccati dall'anomalia tecnica.

Tuttavia, le ripercussioni dell'inconveniente sono state importanti. Sono giunte notizie di lunghe code ai bancomat nei campus universitari, mentre gli studenti si affrettavano a capitalizzare l'inatteso guadagno. Le piattaforme dei social media e le app di messaggistica hanno fatto da catalizzatori per la diffusione della notizia, provocando una frenetica corsa al prelievo di contanti o all'esecuzione di bonifici prima che la falla fosse colmata.

All'Istituto di Tecnologia dell'Università di Jimma, l'incredulità si è trasformata in stupore quando gli studenti hanno scoperto l'opportunità di prelevare somme ingenti dai bancomat durante le prime ore del mattino. Scene simili si sono svolte all'Università di Dilla, dove decine di persone hanno colto l'occasione per accedere a fondi superiori alle loro possibilità.

Le conseguenze dell'inconveniente hanno provocato una rapida risposta sia da parte della banca sia da parte delle istituzioni scolastiche. La CBE, nel tentativo di porre rimedio alla situazione, ha bloccato le transazioni e ha avviato gli sforzi per recuperare i fondi sottratti. Nel frattempo, diverse università hanno esortato gli studenti a restituire i fondi ottenuti erroneamente, sottolineando l'importanza dell'integrità e della condotta etica.

Nonostante gli sforzi concertati per mitigare le conseguenze, permangono interrogativi sull'entità delle perdite finanziarie subite dal CBE e sulla fattibilità del recupero dei fondi sottratti. Sebbene alcuni studenti abbiano volontariamente restituito il denaro, agevolati dai funzionari della banca presenti nei campus universitari, non è ancora chiara l'entità del disastro.

Con oltre 38 milioni di correntisti che si affidano alla CBE per le loro esigenze bancarie, l'incidente serve a ricordare le vulnerabilità insite nei sistemi finanziari, anche all'interno di istituzioni consolidate. Mentre la CBE si sforza di ripristinare la normalità e di ricostruire la fiducia tra i suoi clienti, le lezioni apprese da questo episodio probabilmente informeranno le strategie e le misure di salvaguardia future.

Immagine di copertina copyright liudmilachernetska/123rf