Google ritorna sul caso Vivi Down: appello a Milano

Google ritornerà in tribunale a gennaio per appellarsi alla sentenza che nel 2010 ha condannato tre suoi dirigenti a sei mesi di reclusione con sospensione. In pratica su Google Video e YouTube nel 2006 alcuni compagni di scuola avevano diffuso la clip di insulti e vessazioni nei confronti di un disabile.

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a cura di Dario D'Elia

Google ha deciso di appellarsi alla sentenza che nel 2010 ha portato alla condanna di tre suoi ex dirigenti per lo scandalo generato da un videoclip pubblicato su Youtube. La vicenda è nota: nel 2006 alcuni compagni di scuola decidono di filmare insulti e vessazioni nei confronti di un disabile che frequenta lo stesso istituto tecnico torinese. Dopodiché condividono prima su Google Video e poi su Youtube il filmato, e così il colosso statunitense viene chiamato in causa per "gravi violazioni delle norme sulla privacy" su segnalazione dell'Associazione Vivi Down.

Il giudice, condannando i dirigenti David Carl Drummond, George De Los Reyes e Peter Fleischer a sei mesi di reclusione con sospensione, aveva sostenuto una tesi per molti discutibile. Ovvero che Google Italia "trattava i dati contenuti nel video scaricati sulla piattaforma e ne era responsabile quindi perlomeno ai fini della legge sulla privacy".

Tribunale di Milano

"In parole semplici la scritta sul muro non costituisce reato per il proprietario del muro. Ma il suo sfruttamento commerciale può esserlo, in determinati casi e determinate circostanze", aveva  sottolineato il Giudice di Milano Oscar Magi.

Peter Fleischer, il responsabile per la privacy di Google nonché imputato, ha confidato al San Francisco Chronicle che a gennaio arriverà il momento dell'appello. Da rilevare che il collegio difensivo è cambiato: al posto di Giuliano Pisapia (sindaco di Milano, NdR.) subentrano Carlo Blengino e Giulia Bongiorno.

"La domanda preliminare di appello è stata depositata presso la corte di Milano, ma l'appello non è stato ancora assegnato ai giudici incaricati. Quando succederà i giudici decideranno il programma", spiegava Fleischer sul suo blog a settembre. "Quindi realisticamente mi aspetto che inizi non prima di questo autunno".

E infatti si parla di gennaio.