Google vicina all'accordo antitrust con l'Unione Europea

Ieri Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, e il Commissario alla Concorrenza Joaquín Almunia si sono incontrati per fare il punto sull'indagine antitrust. A gennaio dovrebbero arrivare le proposte del colosso statunitense per sanare la questione.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Google molto probabilmente riuscirà a trovare un accordo antitrust con la Commissione Europea. Ieri il Commissario alla Concorrenza Joaquín Almunia ha incontrato il presidente di Google, Eric Schmidt, e lasciato intendere che la soluzione alla querelle iniziata a maggio è vicina. "Dopo l'incontro con Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, ho deciso di proseguire con il tentativo di trovare un accordo basato sull'Articolo 9 del regolamento Antitrust UE", ha commentato il Commissario.

"Dai nostri contatti preliminari con Google iniziati a luglio, abbiamo sostanzialmente ridotto le nostre differenze (di vedute) sui modi possibili per affrontare ognuno dei quattro problemi di competizione sollevati dalla Commissione".

 Joaquín Almunia 

Com'è risaputo da tempo si contestano a Google una serie di comportamenti online che producono un effetto distorsivo sul mercato. Nello specifico viene contestato il modo in cui visualizza i suoi servizi (rispetto ai concorrenti) nei risultati delle ricerche, come potrebbe usare e mostrare i contenuti di terze parti, i contratti di esclusività imposti in ambito pubblicitario e le restrizioni nella portabilità delle campagne AdWords.

A questo punto Almunia si aspetta una proposta formale con tutte le variazioni di policy richieste: il testo dovrebbe arrivare a gennaio 2013. "Eseguiremo una valutazione preliminare che definisce formalmente le nostre preoccupazioni. La valutazione preliminare dovrebbe servire come base per Google per presentare impegni formali che poi saranno verificati sul mercato, portando ad una possibile decisione con impegni vincolanti", ha concluso Almunia.

Intanto negli Stati Uniti, dove di fatto Google sta affrontando un'indagine simile, la U.S. Federal Trade Commission avrebbe deciso di rimandare ogni risoluzione al 2013. Secondo Bloomberg più fonti avrebbero confermato un allungamento dei tempi per consentire all'azienda di attuare variazioni volontarie alla sua policy. Washington i pratica starebbe attendendo l'esito dell'indagine europea.