Google WebP non solo contro JPEG, nel mirino anche PNG

WebP, il formato d'immagine di Google, migliora per insidiare JPEG, PNG e GIF. L'obiettivo è avere immagini meno pesanti per consentire di caricare pagine Web in modo più rapido.

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a cura di Manolo De Agostini

Il formato d'immagine WebP, proposto da Google nel settembre 2010 come alternativa al JPEG, migliora e insidia anche il PNG. L'obiettivo della casa di Mountain View è avere pagine Internet più leggere, quindi più veloci da caricare anche con connessioni non troppo veloci.

Secondo Google, WebP non offre soltanto una compressione migliore tra il 25-34% rispetto al JPEG (con un indice SSIM equivalente), ma ha anche una nuova modalità per comprimere immagini senza perdita di qualità e supporto alla trasparenza (alpha channel), sia nelle modalità lossless (nessuna perdita di qualità) che lossy (perdita parziale di qualità). Nei mesi passati WebP si è dotato anche di supporto alle animazioni, profilo ICC, metadati XMP e tiling.

"Con queste nuove modalità potete usare WeP per comprimere meglio tutti i tipi d'immagini sul Web. Le immagini fotografiche codificate solitamente in JPEG possono essere codificate in modalità WebP lossy ottenendo una dimensione inferiore del file. Le icone e le grafiche possono essere codificate meglio in WebP lossless rispetto al PNG. Il formato WebP lossy con alpha può essere usato per creare immagini trasparenti che hanno una degradazione visiva ridotta, oltre che una dimensione inferiore del file. Le animazioni compresse in formato GIF possono usare il supporto animazione integrato in WebP", ha dichiarato Google.

Secondo Google il formato WebP in modalità lossless offre una riduzione della dimensione delle immagini del 45% rispetto a una PNG scaricata dal Web. Si ottiene invece una riduzione delle dimensioni pari al 28% rispetto alle PNG ricompresse con pngcrush e pngout (ottimizzatori da linea di comando di PNG).

Per quanto riguarda la modalità trasparenza, WebP alpha codifica "le immagini con bit per pixel basso e offre un modo efficiente per ridurre la dimensione di queste immagini. La compressione lossless del canale alpha aggiunge appena il 22% dei byte sulla codifica WebP lossy (qualità 90). Un overhead inferiore porta ad avere immagini migliori sulle pagine Web". "Speriamo che WebP gestirà tutte le necessità delle immagini Web, e stiamo lavorando per supportare WebP in un numero maggiore di browser (oltre a Chrome)", conclude Google ben sapendo che per affermarsi il formato dovrà compiere una strada molto lunga.