Governo: addio beauty contest TV, sarà una vera asta

Il Governo ha accolto i tre ordini del giorno presentati dalla Lega, dall'Italia dei valori e dal PD per annullare il beauty contest. A questo punto è probabile che diventerà un'asta a titolo oneroso. Nei prossimi giorni il confronto politico, ma ormai pare fatta.

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a cura di Dario D'Elia

Il beauty contest per le frequenze TV potrebbe trasformarsi in un'asta: il Governo ieri ha accolto nell'aula della Camera i tre analoghi ordini del giorno presentati dalla Lega, dall'Italia dei valori e dal PD che chiedono un impegno per l'annullamento dell'assegnazione gratuita. I testi vanno tutti verso la stessa direzione e lo stesso Ministro per i rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, ne ha dato comunicazione. 

Si parla di asta a titolo oneroso. "Il governo ha accettato gli ordini del giorno per rivedere la gara sulle frequenze TV. Lo avevamo chiesto, è successo. Un fatto positivo, molto", ha commentato Walter Veltroni del PD. "Quello di oggi è un importante risultato raggiunto. Esprimiamo soddisfazione per l'accoglimento dell'odg a firma Di Pietro, per il quale Italia dei Valori si è battuta in Parlamento con determinazione", ha aggiunto Massimo Donadi, capogruppo di IdV alla Camera. 

"Viste le esperienze in materia di ordini del giorno accolti e mai attuati, vigileremo in Parlamento affinché il governo mantenga fede agli impegni assunti, auspicando che l'esecutivo, trattandosi di adempimenti amministrativi, provveda tempestivamente ad annullare il beauty contest e organizzare una gara".

Piero Giarda, Ministro per i rapporti con il Parlamento

Nello specifico l'ordine del giorno della Lega, di cui il primo firmatario è Roberto Maroni, impegna il governo "ad annullare il bando di gara per l'assegnazione di diritto d'uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti".

Ecco quindi la proposta della Lega di mantenere il tetto dei 5 multiplex complessivi per ogni singolo soggetto. E quindi proseguire con "la conversione in DVB-H degli attuali autorizzati che operano in tecnica DVB-H, procedendo ad un beauty contest DVB-H o T2 per la sesta frequenza oggetto dell'attuale gara a cui non potranno partecipare coloro che avranno optato per la precedente conversione, mentre le ulteriori 5 frequenze saranno successivamente oggetto di asta a titolo oneroso".

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Il PD invece ha chiesto di "verificare gli effetti giuridici ed economici dell'adozione di un diverso processo di assegnazione delle frequenze televisive". Antonio Di Pietro analogamente ha chiesto "all'esecutivo di adottare le opportune iniziative affinché l'Agcom stabilisca le condizioni economiche di assegnazione delle frequenze tramite una procedura ad evidenza pubblica, competitiva che garantisca la partecipazione alla stessa di tutti i soggetti interessati a livello nazionale e comunitario".