Governo: useremo IA per accertare il reddito ed esigere le tasse

L'uso di tecnologie come la fatturazione elettronica e l'intelligenza artificiale per combattere l'evasione fiscale solleva dubbi sull'accuratezza e le controversie legali. L'obiettivo è garantire giustizia per i contribuenti e il sostegno per coloro che ne hanno bisogno.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

In tema di fiscalità le polemiche non mancano mai, così come la tensione di chi si oppone per principio alle tasse e chi per principio vorrebbe più durezza contro gli evasori. Ebbene, pare che il vice ministro Maurizio Leo appartenga al secondo gruppo.

“La lotta all’evasione la dobbiamo fare e la faremo nel modo più efficace possibile, ma con strumenti nuovi, con la tecnologia di cui disponiamo. Dobbiamo usare la fatturazione elettronica e l’intelligenza artificiale, attraverso le quali siamo in grado di dire al contribuente questo è il tuo reddito senza fare sconti a nessuno”. ha infatti affermato l’esponente del governo Meloni.

Una dichiarazione che non lascia molto spazio all’interpretazione: sfruttare le risorse tecnologiche presenti e future per mettere un freno alle false dichiarazioni dei redditi. Un problema che in Italia purtroppo conosciamo fin troppo bene: c’è chi dichiara di non guadagnare nulla, ma per buona misura lo fa stando a bordo di un’auto di lusso, parcheggiata in una di molte dimore moderne e costose (qualche volta abusive).

Leo non propone però una sorta di giustizialismo fiscale, anzi mette sul tavolo anche l’ipotesi del concordato preventivo, che “non vuol dire abbassare la guardia”.

Sarà da vedere in che misura le IA potranno descrivere con precisione il reddito di un cittadino, e cosa succederà se i numeri delle IA saranno diversi da quelle della dichiarazione. In tema di fiscalità, si sa, è al cittadino che spetta l’onere della prova; una situazione giuridicamente incresciosa, visto che il contribuente si trova colpevole fino a prova contraria di fronte allo Stato.

Le cose resteranno le stesse anche con le AI? Oppure i tribunali si troveranno sommersi dai ricorsi più di quanto non lo siano già?

Secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, assicurare che tutti paghino il dovuto non è questione di essere belligeranti verso i cittadini, ma piuttosto “un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che – e sono la stragrande maggioranza – le tasse, anno dopo anno, le pagano, e le hanno pagate, sempre fino all’ultimo centesimo, anche a costo di sacrifici e nonostante l’innegabile elevata pressione fiscale. E di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate”.

Sicuramente gli odierni algoritmi IA possono fare molto per dare nuova spinta a questo sforzo, e assicurarsi che ognuno paghi il giusto. Ma naturalmente si parla di fisco, quindi lo spazio tra teoria e pratica può essere davvero molto vasto. Vedremo.

Immagine di copertina: belchonock