Grasso: in Italia c'è un problema di responsabilità, online

Piero Grasso ha pubblicato un comunicato su Facebook che ribadisce la sua posizione nei confronti delle libertà di espressione online. Dichiara di non aver mai invocato censure, bavagli o leggi speciali riferendosi al caso Boldrini. A suo parere bisognerebbe ritornare a parlare di responsabilità personali.

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a cura di Dario D'Elia

Il Presidente del Senato Piero Grasso ha reso nota su Facebook la sua posizione sulla libertà di espressione online. Si tratta di un breve testo che risponde di fatto alle crescenti preoccupazioni della community online, a seguito delle recenti affermazioni di Laura Boldrini.

Ebbene, com'era prevedibile, l'ex magistrato ha ribadito che non auspica affatto "interventi che limitino la libertà". Di fatto non ha mai invocato censure, bavagli o leggi speciali come da più parti è stato scritto.

Pietro Grasso

"Il mio accenno sulla necessità di una volontà internazionale si basa sulla mia esperienza passata: da Procuratore nazionale antimafia ho più volte provato la frustrazione di veder bloccate indagini importanti e ribadito quanto sia necessario procedere con accordi internazionali per facilitare, in caso di reati acclarati, l'individuazione dei colpevoli", scrive Grasso. "Deve valere per Internet quanto vale, ad esempio, per il mondo finanziario".

Quando i server sono in paesi lontani si parla di "paradisi virtuali" e in questo caso forse dovrebbero valere delle norme internazionali più stringenti. Che poi agli italiani basterebbe dire che non si parla di pirateria o reati minori, bensì di crimini gravi come la pedopornografia o il riciclaggio.

"Per quanto riguarda invece la violenza verbale, l'insulto, la minaccia, capisco e condivido la preoccupazione di chi vede nelle regole da mettere alla rete, la paura che tali limitazioni siano usate per limitare la libertà di espressione e di opinione politica", prosegue Grasso. "Ma questo non deve impedire ad uno stato di difendere i propri cittadini dall'insulto, dal razzismo o dalle minacce".

Frank LaRue

Si tratta di individuare un punto di equilibrio, come ha espresso il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per la promozione e tutela della libertà di opinione e di espressione, Frank La Rue. Da una parte ci vuole un'applicazione attenta delle leggi per combattere espressioni di violenza, odio ed intolleranza, dall'altra bisognerebbe evitare l'eccessiva limitazione di modi di espressione legittimi. E questo si può ottenere solo integrando misure politiche "per ottenere cambiamenti reali nella mentalità, nella percezione e nelle argomentazioni della persone".

Il cuore del discorso di Piero Grasso è che bisogna ritornare a parlare di responsabilità personali. "Per contrastare questa triste deriva non servono norme ulteriori, bastano l'informazione e l'educazione. Siamo sempre cittadini e ci rivolgiamo ad altri cittadini anche quando pubblichiamo un post, un commento, un tweet", conclude il Presidente del Senato.

"Vista l'importanza che tutti riconosciamo alla rete credo che possiamo concordare sul fatto che della rete si faccia un uso pienamente consapevole".