Groupon risponde alla lobby dei poveri dentisti

Groupon Italia risponde alle critiche mosse dall'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri nei confronti delle sue promozioni. Inoltre promette azioni legali e un esposto all'Antitrust poiché agisce nel rispetto delle regolamentazioni di legge a difesa dei liberi consumatori.

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a cura di Dario D'Elia

Groupon Italia ha deciso di rispondere alle recenti accuse mosse dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Ancora una volta ci tocca assistere, in qualità di consumatori, a un dibattito sulla libertà di impresa. Da una parte una filiale di un'azienda straniera che conosce cosa sia la competizione, e dall'altra uno dei tanti Ordini professionali che al solito preserva il lascito delle corporazioni medievali.

"Francamente non ci riconosciamo in una prospettiva che intende regolare le dinamiche della domanda e dell'offerta secondo logiche da supermercato", sostengono i camici bianchi. "(Groupon) Promuove l'acquisto di prestazioni mediche e odontoiatriche a tariffe irrisorie, indiscutibilmente inferiori ai costi di produzione. Quindi è ingannevole perché non consente il controllo del rispetto della promessa e suscita allarme, non essendo sostenibile un'offerta a costo inferiore agli stessi fattori di produzione".

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Le accuse sono gravi e quindi non è un caso che Groupon abbia deciso di scatenare la cavalleria, promettendo non solo azioni legali e un esposto all'Antitrust ma rilasciando anche parole di fuoco. "Groupon contesta le accuse mosse ingiustificatamente e infondatamente dall'Ordine dei Medici e deplora la campagna mediatica messa in moto contro le offerte sanitarie, una campagna che ha il solo obiettivo di denigrare il nostro business, minacciare i Medici stessi ed infine svilire il lavoro di tutti coloro che operano nella nostra Azienda, portatrice di un rivoluzionario ed innovativo modello di business che consente nuove aperture al mercato dei consumi", si legge nel comunicato che ci ha fatto pervenire.

Le motivazioni dell'Ordine insomma sarebbero più che altro pretestuose. "È bene ricordare che, contrariamente all'Ordine dei Medici che tenta di difendere una categoria, limitando al suo interno la libera concorrenza dei suoi iscritti, Groupon veicola un messaggio innovativo e rivoluzionario, facendosi portatore dei diritti dei consumatori che sono liberi di informarsi, scegliere e decidere – a fronte di proposte chiare e trasparenti – dove rivolgersi per usufruire di servizi sanitari", continua il documento.

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In sintesi si può affermare con grande scioltezza che l'Ordine abbia compiuto uno dei più memorabili autogoal degli ultimi anni. Confonde la logica da "supermercato" con il mercato, dimenticando che le tariffe minime sono state abrogate dal Decreto Bersani (decreto-legge 04/07/2006, n. 223), e sopratutto non si è accorto che si tratta di promozioni limitate (24 ore) attivate da dentisti professionisti – non ciarlatani. 

Groupon sostiene che "tutte le offerte che vengono pubblicate sulla nostra piattaforma vengono sottoposte preliminarmente ad un rigido iter qualitativo finalizzato a verificare la serietà del professionista, la qualità della struttura e naturalmente il valore dei servizi proposti, determinato a partire dai tariffari indicativi che gli stessi professionisti utilizzano abitualmente".

"Crediamo inoltre che i tempi siano maturi perché l'Ordine dei Medici possa considerare che l'attività di Groupon sia, oltre che del tutto legittima, in linea con le logiche del mercato e che sia dannoso limitare la concorrenza tra i medici al solo fine di preservare l'interesse di coloro i quali non intendono adeguarsi alle nuove realtà economiche".

Realtà economiche, detta tutta, che quando però finiscono sotto il vaglio della SEC (U.S. Securities and Exchange Commission) perdono un po' di quella sfrontata sicurezza. Qualche giorno fa Groupon si è vista costretta a rimandare lo sbarco in Borsa a causa dell'errata valutazione del suo giro d'affari: gli advisor dichiaravano 713,4 milioni di dollari, quando in verità è di 312,9 milioni. Gli ispettori della Borsa sono stati chiari: bisogna calcolare solo i propri ricavi, non quelli condivisi con i partner.

Questa old economy di stampo medievale è dura da abbattere, vero?