HDCP violato, in Rete il primo codice exploit

Dalla scoperta del codice master key del protocollo HDCP a un primo codice grezzo che permette di emulare la protezione dei contenuti digitali.

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a cura di Manolo De Agostini

A poche settimane dalla comparsa in rete del codice master del protocollo di sicurezza HDCP è stata sviluppata l'implementazione software dell'algoritmo di codifica. Rob Johnson e Mikhail Rubnich hanno creato un sistema open-source di decodifica che loro stessi descrivono come un "proof of concept" ma che consente di aggirare l'HDCP per la visione di flussi 1080p in tempo reale.

Il codice pubblicato è ancora grezzo, necessita di ottimizzazione (per esempio grazie all'uso delle estensioni SSE). Il sistema richiesto per la decodifica a 30 fps è moderatamente potente, serve infatti una CPU dual-core a 64 bit e 1,6 GB di RAM. In pratica questo exploit permette al software di fare ciò che invece dovrebbe effettuare l'hardware dotato di licenza. Il codice include tutti gli algoritmi richiesti (block cipher, stream cipher e hashing).

Intel non si aspettava che la violazione dell'HDCP avesse risvolti così immediati (HDCP liberato, arrivano i lettori Blu-ray pirata?), ma già in prima battuta non aveva fatto mistero della volontà di ricorrere anche a vie legali per proteggere la validità di questo sistema di codifica. L'HDCP è parte integrante di HDMI e delle nuove porte DVI ed è stato pensato per, scrive Electronista, "porre fine alla pirateria attraverso la cattura diretta del flusso video".

Cosa farà il colosso di Santa Clara e in generale l'industria dell'intrattenimento digitale?