Crisi in arrivo nel settore tech, c'è un crollo all'orizzonte anche per i colossi

Gli analisti prevedono una grave crisi che potrebbe interessare l'intero settore tecnologico partendo dalle "Big 6" statunitensi.

Avatar di Marco Silvestri

a cura di Marco Silvestri

Editor

Le prestazioni economiche delle principali aziende tecnologiche statunitensi comunemente dette "Big Six", sono destinate a subire una brusca frenata nei prossimi mesi. Gli analisti di UBS Global Research hanno rivisto al ribasso le loro aspettative per Apple, Amazon, Alphabet, Meta, Microsoft e Nvidia, prevedendo un significativo calo degli utili. Le aziende tecnologiche più potenti al mondo, dopo aver registrato una crescita robusta durante il boom post-Covid, sembrano quindi destinate a vivere un periodo di maggiore incertezza e pressioni cicliche.

“Il nostro downgrade – da overweight a neutral – non si basa su valutazioni troppo elevate o su dubbi sull’intelligenza artificiale. Si tratta piuttosto di una presa d’atto della difficoltà dei confronti e delle forze cicliche che gravano su questi titoli”, ha dichiarato Jonathan Golub di UBS.

Le prospettive di crescita degli utili per azione (Eps) dovrebbero scendere del 15,5% nel primo trimestre del 2025, un netto ridimensionamento rispetto al 42,2% stimato per lo stesso periodo di quest'anno.

Il recente rialzo dei rendimenti obbligazionari e dati economici statunitensi più robusti del previsto, uniti all'incertezza sulle future politiche della Federal Reserve, hanno sicuramente influito in modo negativo su questi titoli altamente valutati. Contrariamente, sempre secondo UBS, altre aziende tecnologiche meno prominenti dovrebbero assistere a una crescita degli Eps vicina al 26% entro il primo trimestre del 2025.

Dall'inizio della pandemia, la domanda di prodotti tecnologici ha subito quattro ondate cicliche, stimolando inizialmente una forte crescita degli utili per le Big Six grazie alla crescente domanda di PC, shopping online e interazioni sui social media. Con il progressivo allentamento delle restrizioni e la riapertura economica, la domanda si è stabilizzata portando a una diminuzione degli utili nel 2022. Il 2023 ha visto un temporaneo recupero, grazie a confronti annuali più favorevoli e alle riduzioni dei costi.

Tuttavia, secondo Golub, "gli utili sono destinati a stabilizzarsi rapidamente" con una prevista normalizzazione entro il terzo trimestre del 2024.