Hi-tech meno caro grazie alla fine dei dazi internazionali?

Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina, Corea del Sud e una ventina di altri paesi hanno deciso di azzerare progressivamente i dazi applicati all'import-export di prodotti hi-tech.

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a cura di Dario D'Elia

PC, smartphone, hardware, console, GPS, apparecchiature medicali e tanti altri prodotti hi-tech nel 2019 non saranno più soggetti a dazi doganali nell'import-export tra Unione Europea e altri 24 paesi. TV e altri dispositivi "sensibili" per l'industria europea saranno della partita con una riduzione più graduale.

L'accordo siglato in seno al WTO (World Trade Organization) e ratificato ieri dal Parlamento Europeo  è destinato a cambiare radicalmente il mercato tecnologico mondiale, anche perché fra i paesi coinvolti ci sono Stati Uniti, Giappone, Cina e Corea del Sud. Insomma, tutte le aziende leader nel settore godranno dei vantaggi del libero scambio in almeno 201 tipologie di prodotto.

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Il cammino verso l'azzeramento dei dazi inizierà a luglio 2016 con quasi il 65% delle categorie hi-tech già coinvolte. Dopodiché toccherà ai prodotti meno consumer e infine a quelli speciali e più avanzati.

La UE stima che il valore delle esportazioni comunitarie dell'intero settore coinvolto vale 189 miliardi di euro; l'azzeramento dei dazi potrebbe consentire alle imprese una riduzione dei costi compresa tra 5 e 8,3 miliardi di euro. La speranza è che almeno una parte di questi risparmi possa riflettersi sul prezzo finale per i consumatori. Di certo i produttori orientali ne approfitteranno, alzando ulteriormente il livello di competizione nel mercato europeo. Allo stesso tempo i marchi occidentali sbarcheranno in Oriente con listini più concorrenziali.