I conti di Intel tornano a correre: si comprano più computer

Il produttore di microprocessori batte le stime degli analisti grazie alle maggiori vendite di computer dovute a molteplici fattori, tra cui l'interruzione del supporto a Windows XP.

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a cura di Manolo De Agostini

Se le vendite dei PC aumentano, Intel torna a correre. Il sentore si era avuto quando l'azienda aveva aumentato le stime per il secondo trimestre, ma ora è ufficiale. Il fatturato ha raggiunto 13,8 miliardi di dollari, l'utile operativo i 3,8 miliardi e quello netto i 2,8 miliardi. Numeri decisamente più alti rispetto all'anno passato, quando il colosso statunitense aveva fatturato 12,8 miliardi di dollari e fatto registrare un utile operativo di 2,7 miliardi, oltre a quello netto pari a 2 miliardi.

"I risultati del nostro secondo trimestre hanno mostrato la capacità della nostra strategia di portare la tecnologia Intel dai datacenter ai PC fino all'Internet delle cose", ha dichiarato l'amministratore delegato Brian Krzanich. "Con l'ascesa della nostra famiglia di SoC Baytrail ci siamo diretti in nuovi segmenti come i sistemi Chromebook e siamo in linea con il nostro obiettivo di raggiungere 40 milioni di tablet. Inoltre, abbiamo raggiunto un'importante traguardo per quanto riguarda i futuri chip Broadwell a 14 nanometri. Aspettatevi i primi sistemi negli negozi per le vacanze natalizie".

La divisione PC Client Group ha visto salire il fatturato a 8,7 miliardi di dollari, in crescita del 9% su base trimestrale e del 6% su base annua. Un risultato che secondo Intel è figlio di più fattori: nel mondo ci sono 600 milioni di computer vecchi - quattro o più anni - che devono essere sostituiti o aggiornati, i chip hanno listini sempre più vantaggiosi e poi c'è l'interruzione del supporto a Windows XP, che ha un peso specifico importante in alcuni settori industriali e in diverse aree del mondo.

Intel ritiene che questa tendenza si manterrà per il resto dell'anno, ma al momento non è stata in grado di dire se continuerà oltre. Il fatturato della divisione Data Center è stato invece pari a 3,5 miliardi, in crescita del 19% sull'anno passato. Anche la divisione dell'Internet delle cose inizia a ingranare, con vendite per 539 milioni (+24% sullo stesso periodo del 2013). Non vanno bene i conti del Mobile and Communications Group, che ha fatturato 51 milioni di dollari facendo segnare un calo del 67% su base trimestrale e dell'83% su base annua. Un risultato figlio dell'esigenza di Intel di trovare spazio nel settore mobile, già molto affollato, offrendo grossi sconti ai produttori di smartphone e tablet.

L'azienda statunitense è stata costretta a puntare sulla diffusione piuttosto che sui ricavi: con prezzi troppo elevati non avrebbe trovato spazio nel settore, per questo ha dovuto tagliare in modo netto i listini, anche a costo di perderci. Infine, i segmenti "Software" e "services operating" hanno raggiunto i 548 milioni di dollari, in crescita del 3% sull'anno passato.

Per il terzo trimestre Intel si attende un fatturato di 14,4 miliardi (più o meno 500 milioni di dollari). L'anno passato l'azienda raggiunse un fatturato di 13,5 miliardi, con un utile operativo di 3,5 miliardi e 3 miliardi di utile netto.