Il genere umano è sempre più stupido: capra, capra, capra!

Secondo l'analisi di diversi studi nel corso degli ultimi 100 anni, il genere umano ha perso 14 punti di QI di media. Siamo più stupidi, e la colpa è della vita agiata che facciamo.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

La tecnologia sempre più avveniristica potrebbe farci credere che il genere umano stia raggiungendo nuove vette di intelligenza. Forse però le cose non stanno proprio così. Secondo uno studio pubblicato da un gruppo di professori europei è vero proprio il contrario: la strada per rendere realtà lo scenario dipinto dal film Idiocracy è spianata.

L'intelligenza umana sarebbe infatti in declino e più precisamente la nostra specie avrebbe perso ben 14 punti di QI (quoziente d'intelligenza) dall'epoca vittoriana (dal 1837 al 1901) a oggi. Secondo il Dr. Jan te Nijenhuis, co-autore dello studio e professore presso l'Università di Amsterdam, le donne più intelligenti tendono ad avere meno figli rispetto a quelle meno istruite, e per questo la selezione naturale ci porta ad avere generazioni sempre più "stupide".

Per arrivare a questa conclusione il professore e i suoi colleghi hanno analizzato i risultati di 14 studi sull'intelligenza condotti tra il 1884 e il 2004. Ogni studio si è occupato di rilevare i tempi di reazione visivi dei partecipanti, ovvero quanto intercorreva tra uno stimolo visivo e la risposta. Un test che, a detta degli studiosi, riflette la velocità di elaborazione mentale di una persona ed quindi è considerarsi un'indicazione generale di intelligenza.

Nel tardo diciannovesimo secolo i tempi di reazione visivi medi erano di circa 194 millisecondi. Nel 2004 il tempo era salito fino a 275 millisecondi. I risultati, secondo il Dr. te Nijenhuis, sono direttamente comparabili, nonostante il macchinario usato per misurare tale reazione oggi sia certamente più preciso di quello di allora.

Insomma, secondo questo manipolo di professori, stiamo diventando sempre meno intelligenti, e sebbene teorie come l'Effetto Flynn dicano che dal 1940 si sta verificando un incremento del QI, il Dr. te Nijenhuis ritiene che tale teoria sia influenzata da fattori ambientali - come una migliore educazione, igiene e nutrizione - e potrebbe occultare il declino dell'intelligenza "geneticamente ereditata" che invece si sta palesando negli ultimi decenni.

Altri studiosi, come il Dr. Gerald Crabtree della Stanford University, credono che se davvero ci fosse stata qualche riduzione nell'intelligenza umana, questa avrebbe avuto inizio nel momento in cui i nostri antenati hanno incominciato a vivere in società strutturate e ad alta densità (città), con una costante fornitura di cibo. Insomma, in parte sarebbe un po' colpa dell'avvento dell'agricoltura e tutto ciò che ne è conseguito. Avete capito?