Il Macroscopio Micro3D italiano che piacerebbe a Galileo

Il Consorzio di Ricerca Digamma ha sviluppato un "Macroscopio Micro3D". Una sorta di microscopio digitale per le riprese 3D ad alta risoluzione. Prima applicazione nella didattica chirurgica.

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a cura di Dario D'Elia

Galileo Galilei ha inventato il telescopio e il microscopio. Quindi non bisogna stupirsi se più di 400 anni dopo sono ancora gli italiani a lasciare il segno con un "Macroscopio Micro3D". Il Consorzio di Ricerca Digamma, del quale fa parte anche l'Università di Bari, ha sviluppato uno strumento di ripresa video ad alta definizione che consente la rappresentazione tridimensionale realistica di oggetti. Da rilevare che il presidente della società barese è il Professor Vittorio Pesce Delfino, già noto negli ambienti accademici per i suoi studi sulla Sindone.

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Tredimed

Una delle applicazioni sul campo è rappresentata dalla "teledidattica remota". Digamma in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari, nel complesso NCCE del Policlinico di Bari, ha realizzato infatti Tredimed. Un sistema che consentirà a studenti e specializzandi di seguire in diretta mediante immagini tridimensionali - indossando semplici occhialini 3D - gli interventi chirurgici più complessi. Non meno importante il fatto che l'osservazione può avvenire in remoto, quindi anche a migliaia di chilometri di distanza dal luogo dell'intervento.

Qual è il valore aggiunto rispetto al videomicroscopio digitale 3D giapponese o lo Stereomicroscopio tedesco? Lo spazio di lavoro più ampio, l'estesa profondità di campo, l'alto contrasto e la possibilità di ottenere alti ingrandimenti senza alcuna aberrazione geometrica e cromatica.

macroscop
Riprese Macroscopio

Tutto questo vuol dire che soprattutto un settore delicato come quello medico l'osservatore è in grado di riconoscere superfici complesse e microscopiche differenze tra i dettagli. Qualità chiave per la diagnostica nei settori tecnico, biologico e forense.

Durante un intervento chirurgico la piena restituzione della tridimensionalità si può ottenere sia con immagini fisse che con riproduzione video. Per di più l'impiego di apparati di illuminazione a infrarossi consente il rilevamento di particolari dell'architettura interna dei soggetti.

Infine, grazie alla risoluzione e alla mole di dati raccolti, mediante un software di modellazione è possibile effettuare una precisa ricostruzione dell'oggetto e poi volendo la sua stampa 3D sia in grandezza reale che in scala.

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In sintesi il "Micro3D Macroscopio-Amod" è un vero e proprio sistema di microscopia stereoscopica che potrebbe essere impiegato nella metallografia, biologia, entomologia, restauro dei beni culturali, nell'analisi ecologica e ogni settore ha bisogno di analizzare "l'infinitamente complesso".

Il prototipo di Digamma è funzionante ma non ancora ingegnerizzato. Per la produzione in serie è prevista una prima fase di progettazione e sviluppo dedicata alla realizzazione del prototipo brevettabile. Una seconda fase di registrazione del brevetto internazionale e infine la ricerca di un partner industriale per la produzione in serie.

Per farsi un'idea della qualità video è sufficiente andare sul canale YouTube del Consorzio Digamma. "Le immagini possono essere guardate con occhialini anaglifici (colorati, con filtro rosso all'occhio sinistro) su qualunque computer, oppure con televisori 3D commerciali con connessione Internet", spiega il Dott. Flavio Ceglie, ricercatore del consorzio.

"Il player YouTube permette la variazione della definizione e per le nostre immagini può essere selezionato il valore massimo ammissibile di 1080p (HD). Nella finestra del player in basso a destra sono presenti dei menu dai quali scegliere: resa bidimensionale o tridimensionale, definizione, opzioni per osservazione 3D (selezionare rosso/ciano per i filmati anaglifici). Per quanto riguarda il browser è consigliabile usare Mozilla Firefox. I filmati presenti sono dimostrativi e quindi di libera utilizzazione".