Il mercato Flash NAND è malato, Apple è il virus

La casa di Cupertino starebbe agendo per mantenere i prezzi dei chip Flash NAND ridotti. Produttori infuriati.

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a cura di Manolo De Agostini

Apple starebbe tenendo un comportamento "eticamente scorretto" sul mercato dei chip di memoria NAND flash. Il colosso di Cupertino, che necessita di elevate quantità di chip per iPod e iPhone, starebbe mantenendo i prezzi artificialmente bassi grazie a uno stratagemma che danneggierebbe l'intera industria NAND flash.

La memoria interna di iPhone e iPod è di tipo flash NAND

Secondo il Korea Times, Apple richiede ai produttori come Samsung e Hynix una produzione di chip elevata, per poi acquistarne una quantità più ridotta. Schiacciati dalle elevate scorte di magazzino, i produttori si trovano costretti a fare sconti ad Apple (loro principale cliente), che in questo modo decide, in maniera del tutto artificiosa il prezzo dei chip stessi.

Questo comportamento inciderebbe sull'intero mercato, che vede da tempo il costante calo dei prezzi dei chip e la diminuzione dei margini dei produttori. Purtroppo, i produttori avrebbero le mani legate, per via di contratti stipulati in precedenza.

"Apple deve essere criticata per l'alterazione del ciclo di fornitura e domanda nel mercato NAND flash. L'azienda non fa acquisti immediati, ma aspetta il calo dei prezzi dei chip fino a un livello specifico fissato in azienda", ha dichiarato un anonimo alla rivista coreana.

"La strategia di Apple è assurda e colpisce la salute dell'industria", ha dichiarato un altro anonimo.

Senza prove concrete è difficile dire se queste accuse abbiano un fondamento. In casa Apple, bocche cucite. Di certo, le accuse faranno discutere.