Il razzo riutilizzabile New Shepard atterra senza danni, il test è un successo

Blue Origin ha concluso con successo il test con il razzo riutilizzabile New Shepard: è atterrato sulla terra senza danneggiarsi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un razzo riutilizzabile è tornato a terra senza distruggersi. Si chiama New Shepard in onore di Alan Shepard (primo astronauta statunitense a volare nello Spazio) ed è prodotto da Blue Origin, l'azienda fondata dal patron di Amazon Jeff Bezos.

25space superJumbo

Ieri si è tenuto il secondo test in Texas (il primo era andato male): New Shepard è decollato, ha raggiunto un'altezza di poco superiore ai 100 chilometri, è rientrato e si è appoggiato a terra senza danni. In estrema sintesi il razzo porta nello Spazio una capsula con sei posti per passeggeri; una volta sganciata la capsula il razzo è programmato per eseguire un rientro controllato e riallinearsi con la piattaforma di lancio. La frenata è affidata al motore, che viene riacceso apposta per rallentare la velocità di discesa. Il volo di prova di ieri si è tenuto senza equipaggio, che sarà presente solo nel collaudo definitivo.

La quota non è stata scelta a caso: sebbene non esista un confine netto da cui comincia lo Spazio, convenzionalmente viene usata la linea di Kármán, che fissa l'inizio dello Spazio appunto ad un'altezza di 100 chilometri sopra il livello del mare nell'atmosfera terrestre. È utilizzata sia nei trattati spaziali sia per tenere traccia dei record aerospaziali. Vale la pena ricordarlo perché come vedremo di seguito proprio la quota è oggetto di qualche puntualizzazione pungente della concorrenza.

L'impresa che si è tenuta ieri costituisce senza dubbio un passo importante per il riuso dei razzi, a cui molte aziende stanno lavorando – non ultima Space X di Elon Musk - in prospettiva di un forte contenimento della spesa dei lanci. In realtà però non si tratta di una prima assoluta. Lo sottolinea via Twitter Elon Musk dopo avere fatto i complimenti a Bezos per la buona riuscita del test. Cita espressamente l'X15 che il 19 luglio del '63 atterrò con successo dopo essersi spinto a una quota di 106 km, e lo SpaceShipOne di Virgin Galactic che ha fatto lo stesso ripetute volte dal 2004.

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L'istrionico imprenditore di origine sudafricana non ha mancato inoltre di sottolineare che "è importante chiarire la differenza tra 'spazio' e 'orbita'". Musk linka la pagina di xkcd in cui questo concetto è ben spiegato: andare nello Spazio non vuol dire solo salire tanto, tanto in alto, ma viaggiare a velocità molto elevata in direzione orizzontale per contrastare la gravità ed evitare di ricadere in atmosfera.

Musk tweet spazio e orbita JPG

Qui sta il busillis: New Shepard ha compiuto un volo verticale, mentre i Falcon 9 nei test hanno volato a un'elevata velocità orizzontale. Così facendo il rientro è molto più complesso. A sintetizzare le differenze fra i voli di prova di SpaceX e Blue Origin ci ha pensato Paolo Attivissimo sul suo blog: la massima quota raggiunta da Blue Origin è stata di 100,5 km, i Falcon 9 sono arrivati a 140 km. Il razzo di Bezos non si è spostato in orizzontale, quello di Musk ha compiuto 345 km in orizzontale a una velocità massima di Mach 10 (10.000 km/h).

Perché queste differenze? Probabilmente per la finalità dei test e delle missioni che intendono svolgere le due aziende. Blue Origin mira al turismo spaziale e per questo scopo New Shepard va benissimo; SpaceX ha l'obiettivo di spedire carichi pesanti e astronauti per missioni nello Spazio, il che richiede un prodotto come i Falcon 9.

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