Il telemarketing molesto deve essere spazzato via

Il Consiglio Nazionale degli Utenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni chiede al Governo di intervenire sul problema telemarketing. Il Registro delle opposizioni ha fallito la sua missione. Incomprensibile poi il motivo per cui il Registro debba essere gestito da una Fondazione.

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a cura di Dario D'Elia

Le molestie generate dal telemarketing devono terminare. Lo chiede a gran voce il Consiglio Nazionale degli Utenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che con una lettera recapitata al Governo ha deciso di affrontare a gamba tesa la questione. In pratica l'introduzione della legge 166 del 2009 avrebbe dovuto risolvere il problema ma così non è stato, considerate le numerose segnalazioni da parte di Associazioni di utenti di media, di consumatori e di genitori. Insomma, le proteste sono più che fondate.

Telemarketing molesto?

Oggi si chiede agli utenti di iscriversi al Registro delle opposizioni per evitare ogni disturbo, ma il CNU sostiene che sia un'assurdità. Ci si domanda infatti che senso abbia imporre "all’utente l'onere di richiedere di non essere importunato e di iscriversi nel registro, perdendo tempo e denaro". Incomprensibile poi il motivo per cui il Registro debba essere gestito da una Fondazione invece che direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico, dall’AGCOM o dal Garante della Privacy.

"Per il CNU è necessario e urgente un intervento del Governo nell’interesse dell'utente, considerato evidentemente più che cittadino titolare di diritti, soltanto un numero utile per i sondaggi e le vendite promozionali", si legge nel documento del Consiglio.

La questione è certamente complessa non solo per il quadro normativo non all'altezza, ma anche perché i call center credono di operare nel Far West. A maggio il Garante della Privacy si è visto costretto a bloccare l'attività di tre grandi società operanti nel settore del telemarketing: Call&Call Holding, Colligo e Compagnia dei Telefoni. Non solo effettuavano chiamate pubblicitarie indesiderate a utenze iscritte nel Registro delle opposizioni, ma non rendevano identificabile la linea chiamante, impedendo in tal modo agli abbonati di poter tutelare i loro diritti.

E dire che Assotelecomunicazioni-Asstel puntava sull'autoregolamentazione degli operatori. Sì proprio l'ideale, nel Far West.