Il virus Stuxnet è stato concepito da Stati Uniti e Israele

Washington e Tel Aviv hanno collaborato allo sviluppo di Stuxnet per disabilitare elementi chiave dei sistemi di purificazione dell'uranio nelle centrali iraniane. Il NYT ha scoperto finalmente la storia del virus più potente del mondo.

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a cura di Dario D'Elia

Il virus Stuxnet che ha messo ko le centrali atomiche iraniane, e successivamente contaminato migliaia e migliaia di PC nel mondo, è stato il frutto della collaborazione di Washington e Tel Aviv. Il New York Times dopo 18 mesi di interviste e indagini è venuto a capo della storia. 

La National Security Agency e l'Unità 8200 dell'intelligence israeliana hanno creato Stuxnet (originariamente "The Bug") per disabilitare elementi chiave dei sistemi di purificazione dell'uranio nelle centrali iraniane, ovviamente senza lasciare tracce. I primi test del codice sono stati effettuati nella piccola centrale di Natanz in Tennessee, sfruttando una piattaforma software iraniana prelevata in Libia. In pratica è stato creato un campo di allenamento protetto che ha consentito di trasformare il virus in una vera a propria arma capace di distruggere le turbine delle centrifughe portando le velocità di rotazione a velocità insostenibili

Obama indica e kaboom in Iran

È dalla prima amministrazione Bush Jr. che si parla del progetto worm "Giochi Olimpici", ma solo con Obama si è giunti a un livello di sofisticazione così alto. La Casa Bianca forse vi ha investito più che in passato, se non altro per la maggiore dimestichezza che ha questa Amministrazione con la tecnologia. E così Stuxnet ha consentito a Washington di disinnescare sia l'Iran che ogni velleità offensiva di Israele

Il problema è che il potenziamento del virus si è probabilmente spinto oltre ogni immaginazione e come effetto collaterale si è avuta una propagazione mondiale. E dire che la contaminazione è iniziata istallando banali chiavette USB nei PC iraniani. Gli sciami di attacchi hanno portato alla neutralizzazione temporanea di 1.000 delle 5.000 strutture utilizzate da Teheran.