In Svezia la legge anti-P2P che tutti temono

Altro che dottrina Sarkozy, il Parlamento svedese ha deciso di attaccare frontalmente il file-sharing illegale

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a cura di Dario D'Elia

La Svezia si prepara a vestire i panni di "Laica Inquisizione" del file-sharing. Sebbene si distingua a livello europeo per la più attiva lobby corsara e per aver dato i natali a The Pirate Bay, nel 2009 disporrà della Legge europea più restrittiva del settore. In pratica i detentori di copyright potranno far perseguire più facilmente gli utenti che scambiano file illegali via P2P.

L'attuale bozza di Legge svedese – basata sulla direttiva UE - prevede una procedura più veloce per ottenere i dati degli utenti correlati agli IP che hanno generato traffico illecito. Una Corte, con a disposizione le prove tangibili fornite da chi deposita la denuncia, potrà richiedere più facilmente la collaborazione degli Internet Servicer Provider.

"Queste leggi sono state scritte da illetterati digitali che si comportano come degli elefanti ciechi, ubriachi e strombazzanti in un negozio di porcellane. Non hanno assolutamente idea di quanti danni faranno, poiché sono privi di ogni competenza: di come Internet stia ridisegnando il cuore delle sue strutture vitali", ha dichiarato Rick Falkvinge, Presidente del Partito Pirata svedese.

"Speriamo di mettere fine a questi sviluppi ridicoli. O agli attuali politici iniziano a capire cosa devono fare realmente al lavoro tutto il giorno, o porteranno il livello di conflitto ad un punto per cui li rimpiazzeremo. Oppure il valore del copyright verrà fortemente ridimensionato".