In USA i militari vogliono un'IA da fantascienza, entro 4 anni

La DARPA ha avviato un progetto il cui obiettivo è stimolare la programmazione probabilistica, e la realizzazione di potenti computer capaci d'imparare da soli.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

I militari statunitensi vogliono computer che possano imparare da sé stessi, e per realizzarli la DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency) ha avviato un programma specifico che partirà con la "Proposer's Day conference on Probabilistic Programming for Advanced Machine Learning", una conferenza che avrà luogo il prossimo 10 aprile.

L'obiettivo ultimo è spingere lo sviluppo di applicazioni oggi irrealizzabili e aumentare il numero di persone capaci di creare software per macchine che imparano. Si vogliono cioè progettare strumenti automatici che possano facilitare la programmazione dei computer, e anche rendere questi ultimi capaci di fare da soli, e di essere molto più autonomi rispetto a quanto sono ora.

Minacce terribili o semplici giocattoli nelle nostre mani?

Al centro del progetto ci sono i cosiddetti linguaggi di programmazione probabilistica, capaci di esaminare grandi quantità d'informazione e selezionare gli elementi più utili e rilevanti. I programmi creati in questo modo possono muoversi liberamente tra i dati, dedurre, ipotizzare, ragionare ed estrarre le spiegazioni migliori per un certo risultato. Tutta la procedura si ripete, aggiungendo i risultati precedenti alle informazioni da elaborare, e in questo senso il computer impara da se stesso.

"Nel campo delle macchine che imparano, vogliamo fare ciò che 50 anni fa fecero i linguaggi di programmazione di alto livello nel mondo dello sviluppo software", ha commentato Kathleen Fisher della DARPA.  "Il nostro obiettivo è che nel futuro le persone non dovranno conoscere tanto l'argomento quanto la macchina per creare applicazioni con cui i computer possano imparare", continua l'esperta. "Tramite nuovi linguaggi di programmazione probabilistica, speriamo di ridurre sensibilmente le attuali barriere e stimolare l'innovazione, la produttività e l'efficacia.

Il programma durerà quattro anni, alla fine dei quali si spera di vederne i benefici: per allora, alcuni supercomputer dovrebbero essere in grado d'imparare, pianificare e creare modelli da soli, e di comprendere i dati molto meglio rispetto a oggi.

Questa iniziativa è quindi un nuovo passo verso la realizzazione di un'intelligenza artificiale evoluta, a volte indicata come Singolarità, la macchina dotata di una propria consapevolezza che è l'obiettivo ultimo di molti ricercatori e anche il centro di molte narrazioni fantascientifiche. Fa da contraltare a questa visione quella di Miguel Nicolelis e di altri ricercatori, secondo cui prima della singolarità la tecnologia contaminerà l'umano a tal punto da renderci tutti una sorta di unico "sciame" interconnesso, che renderà l'Intelligenza Artificiale superflua e priva d'interesse.