Ingiustificato il sequestro di Vajont.info: lo dice il Tribunale

Il Tribunale della Libertà di Belluno ha rilevato un eccesso nel sequestro del sito Vajont.info. Sarebbe bastato eliminare le sole fasi ingiuriose dal sito, invece che bloccare IP e DNS.

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a cura di Dario D'Elia

Il sequestro del sito Vajont.info è stato una prevaricazione. Il Tribunale della Libertà di Belluno venerdì scorso ha stabilito che il blocco degli IP e dei DNS, deciso dal giudice per le indagini preliminari di Belluno Aldo Giancotti, si è spinto un po' troppo oltre i confini della tutela delle parti lese. Le frasi ingiuriose ai danni degli onorevoli Paniz e Scilipoti in pratica non giustificavano sotto il profilo giuridico la completa censura del sito

Paniz

Insomma, sarebbe bastato intervenire sulle porzioni di testo incriminate, cosa che per altro era già stata fatta dal titolare a seguito dell'esplosione del caso. Ecco quindi accolto in pieno il ricorso dei 200 provider che fanno parte dell'Associazione Assoprovider. Fin dalla prima ora si erano manifestati "gravi rischi per i diritti costituzionali alla libera espressione ed al diritto all'informazione connessi all'esecuzione del provvedimento di quell'ampiezza", come sottolinea l'avvocato Fulvio Sarzana, che si è occupato del caso.

Il GIP avrebbe dovuto semplicemente "sequestrare" le presunte frasi diffamatorie e non l'intero sito rischiando di mettere a rischio i diritti alla libertà di pensiero, espressione e stampa. "Le modalità di esecuzione rendono evidente, nei limiti del fumus richiesto dal sequestro, l'eccessività contenutistica del disposto sequestro preventivo in relazione al fine che doveva essere tutelato (l'onorabilità dell'On Paniz), in riferimento alla frase di natura oggettivamente offensiva", si legge nella sentenza.

Infine da rilevare un nostro errore nel riportare i fatti sulla vittoria di Paniz in tribunale. La condanna per diffamazione riguardava una vecchia querelle tra il deputato e il blogger del sito.