Intel premia i giovani che salveranno il pianeta: l'Italia c'è

All'Intel ISEF 2014 sono stati tanti i giovani ricercatori in erba premiati. L'italiano Giuseppe Dall'Agnese, con un progetto sul funzionamento della chinasi p38 ha vinto l'Exceptional Science Award dell'American Physiological Society.

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a cura di Manolo De Agostini

L'Intel International Science and Engineering Fair è là dove genio in erba e risposte ai problemi della vita s'incontrano e fondono. L'ultima edizione del concorso scientifico per studenti delle scuole superiori ha visto piazzarsi al primo posto Nathan Han, quindicenne di Boston, ma per nostra fortuna anche l'Italia ha trovato il suo posto al sole.

Per arrivare primo Nathan Han ha sviluppato un software di apprendimento automatico per studiare le mutazioni di un gene legato al tumore al seno. Usando i dati raccolti da banche dati pubblicamente accessibili, Han ha esaminato le caratteristiche dettagliate di molteplici mutazioni del gene oncosoppressore BRCA1, al fine di "insegnare" al software a distinguere tra le mutazioni che causano la malattia e quelle che non lo fanno.

Nathan Han sorride dopo la vittoria

Lo strumento che ha ideato offre un tasso di precisione dell'81% e potrebbe essere usato per identificare con maggiore precisione minacce tumorali derivanti da mutazioni del gene BRCA1. Ha ricevuto il Gordon E. Moore Award, un premio da 75.000 dollari istituito in onore del co-fondatore Intel nonché scienziato.

Lennart Kleinwort, della stessa età ma tedesco, ha ricevuto uno dei due Intel Foundation Young Scientist Award di 50.000 dollari. Kleinwort ha sviluppato un'applicazione che consente agli utenti di disegnare a mano curve, linee e figure geometriche sullo schermo touch e di assistere al rendering da parte del sistema in forme ed equazioni che possono poi essere manipolate a piacere.

Shannon Xinjing Lee, 17 anni, di Singapore ha ricevuto l'altro Intel Foundation Young Scientist Award di 50.000 dollari per aver sviluppato un elettrocatalizzatore che potrebbe rendere più pratiche le batterie ricaricabili zinco-aria. Queste batterie, utili in primis nel mondo delle auto elettriche, sono più sicure, leggere e con densità energetica sei volte superiore rispetto alle soluzioni agli ioni di litio. Lee ha scoperto che il catalizzatore al carbone attivo da lei sviluppato - realizzato interamente con melanzane cinesi carbonizzate - otteneva prestazioni nettamente superiori rispetto a un catalizzatore commerciale più sofisticato nei test di stabilità e durata, il tutto preservando l'impatto ambientale e soprattutto a costi contenuti.

Giovani di tutto il mondo lavorano su idee che rivoluzioneranno il pianeta

Per quanto riguarda l'Italia bisogna inchinarsi a Giuseppe Dall'Agnese del Liceo Scientifico Biologico "Elisabetta Vendramini" di Pordenone. Il suo progetto riguarda il funzionamento della chinasi p38. Il suo studio potrebbe aiutare a capire come regolare l'attivazione di questo enzima e permettere la messa a punto di nuove e più efficaci terapie per gravi malattie come il rabdomiosarcoma e la distrofia muscolare.

"Nei muscoli sono presenti cellule muscolari staminali chiamate cellule satelliti, solitamente quiescenti che vengono attivate dopo un trauma muscolare. Esse permettono la crescita e la rigenerazione del tessuto muscolare: dopo un infortunio le cellule satelliti si attivano, prendendo il nome di mioblasti che proliferano. Successivamente possono differenziare diventando miociti per fondersi e diventare miotubi (unità contrattile del muscolo); oppure possono tornare nello stato di quiescenza ripopolando la nicchia staminale muscolare. p38 è una chinasi in grado di regolare il differenziamento muscolare. Se si riuscisse a capire come regolare l'attivazione di p38, si potrebbero trovare cure per molte malattie muscolari, tra cui la distrofia muscolare", ha spiegato Dell'Agnese.

Il nostro connazionale Giuseppe Dell'Agnese premiato il suo studio sulla chinasi p38

"Con questa ricerca ho voluto vedere il momento in cui p38 viene attivato nelle cellule satelliti e dove si localizza. Con la tecnica di immunofluorescenza sono riuscito a vedere che p38 si attiva formando foci nucleari in seguito a stimoli di differenziamento quali contatto cellula-cellula o rimozione di sostanze nutritive. L'attivazione di p38 in seguito a stimoli differenziativi è stata ulteriormente dimostrata mediante il Western Blot. p38 è in grado di attivare o reprimere determinati geni tramite meccanismi epigenetici e, il fatto che si localizzi in foci nucleari, indica che p38 ha un ruolo localizzato all'interno del nucleo. Sarebbe molto interessante e utile compiere ulteriori esperimenti che permettano di analizzare questo aspetto di p38 allo scopo di cercare nuove e più efficaci terapie per gravi malattie come il rabdomiosarcoma e la distrofia muscolare".

E dato che l'International Science and Engineering Fair ha visto la partecipazione di oltre 1.700 giovani scienziati selezionati nell'ambito di 435 manifestazioni affiliate in più di 70 Paesi c'è da essere orgogliosi del nostro connazionale. Davvero complimenti.