Intelligenza artificale, l'Europa approva la prima legge al mondo per regolamentarla

I negoziatori dell'Unione Europea hanno finalmente raggiunto un accordo sulle prime regole globali dettagliate sull'intelligenza artificiale.

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a cura di Giulia Serena

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I negoziatori dell'Unione Europea hanno - finalmente - raggiunto un accordo sulle prime regole globali dettagliate sull'intelligenza artificiale, aprendo la strada alla supervisione legale di una tecnologia che promette di trasformare la vita quotidiana e che negli ultimi tempi ha sollevato preoccupazioni sugli eventuali pericoli per l'umanità.

I rappresentanti del Parlamento europeo e dei 27 paesi membri hanno superato notevoli divergenze su questioni controverse, come l'IA generativa e l'uso della sorveglianza facciale da parte delle forze dell'ordine, per siglare un accordo politico provvisorio noto come Artificial Intelligence Act.

Il Commissario europeo Thierry Breton ha annunciato l'accordo via X (Twitter), sottolineando che l'UE diventa il primo continente a stabilire regole chiare per l'uso dell'IA. Questo risultato è stato ottenuto dopo intense discussioni a porte chiuse, con una sessione iniziale della durata di 22 ore seguita da una seconda tornata venerdì mattina.

L'accordo è stato accolto con entusiasmo dai funzionari che cercavano una vittoria politica, ma i gruppi della società civile hanno manifestato preoccupazioni, sostenendo che non offre sufficiente protezione contro i danni derivanti dai sistemi di intelligenza artificiale.

Daniel Friedlaender, responsabile dell'ufficio europeo dell'Associazione dell'industria delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni, ha indicato che l'accordo politico rappresenta solo l'inizio di importanti lavori tecnici per chiarire dettagli cruciali dell'AI Act.

L'UE si era posizionata in anticipo nella corsa globale per sviluppare norme sull'IA, presentando la prima bozza del regolamento nel 2021. Tuttavia, il boom recente dell'IA generativa ha spinto gli ufficiali europei a modificare la proposta per tener conto delle nuove sfide.

Il Parlamento europeo dovrà votare sull'atto all'inizio del prossimo anno, ma con l'accordo raggiunto, ciò dovrebbe essere una formalità, secondo Brando Benifei, un legislatore italiano coinvolto nei negoziati.

L'AI Act, progettato inizialmente per mitigare i rischi derivanti da funzioni specifiche dell'IA, è stato esteso per includere i modelli di base, i sistemi avanzati alla base dei servizi di IA generale. Questo aspetto è stato un punto controverso, ma i negoziatori hanno raggiunto un compromesso provvisorio.

Le grandi aziende di tecnologia che rientrano nelle regole dell'UE potrebbero estendere alcune di queste obbligazioni al di fuori del continente, secondo Anu Bradford, professore di diritto alla Columbia Law School. Tuttavia, gli attivisti per i diritti umani avvertono che la mancanza di trasparenza sui dati utilizzati per addestrare i modelli rappresenta un rischio per la vita quotidiana. Questi modelli potrebbero essere impiegati per alimentare disinformazione online, manipolazione, attacchi informatici o addirittura la creazione di bioweapons.