Internet delle cose: nasce l'Open Interconnect Consortium

Si chiama Open Interconnect Consortium il nuovo gruppo di lavoro formato da Samsung Electronics, Atmel, Broadcom Corporation, Dell, Intel Corporation e Wind River volto a definire le tecnologie comuni per l'Internet delle cose.

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a cura di Manolo De Agostini

Samsung Electronics, Atmel, Broadcom Corporation, Dell, Intel Corporation e Wind River hanno deciso di unire le forze per creare l'Open Interconnect Consortium (OIC), un nuovo consorzio industriale focalizzato nel migliorare l'interoperabilità e definire i requisiti di connettività per i miliardi di dispositivi che daranno - e in parte già stanno dando - vita all'Internet delle cose (Internet of Things, IoT).

Le aziende definiranno un framework di comunicazione comune basato su tecnologie standard per garantire connettività senza fili e gestire in modo intelligente il flusso d'informazioni tra personal computer e i dispositivi IoT, senza ostacoli legati al form factor, al sistema operativo o al service provider.

Stabilire standard comuni è essenziale per un'esperienza fruibile da tutti i consumatori. Si stima che online, nel 2020, avremo 212 miliardi di prodotti sotto forma di PC, smartphone, tablet, dispositivi casalinghi e industriali, e ovviamente anche tutte le forme di tecnologia indossabile.

L'Open Interconnect Consortium creerà una specifica, un'implementazione open source e un programma di certificazione. "Il primo codice open source si occuperà dei requisiti specifici per le soluzioni smart di casa e ufficio, mentre a seguire ci occuperemo di altri scenari d'uso". Il nuovo consorzio arriva a pochi mesi dalla creazione di un conglomerato analogo chiamato AllSeen Alliance, che persegue i medesimi obiettivi e che conta oltre 50 membri, con Microsoft che ha aggiunto recentemente il suo nome a Qualcomm, LG, Sharp, Panasonic e altri.