Internet mette a rischio i nostri diritti fondamentali?

Il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, sostiene che Internet mette a rischio i nostri diritti fondamentali. Basterebbe applicare la Convenzione sulla protezione dei dati personali elaborata dal Consiglio d'Europa.

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a cura di Dario D'Elia

I diritti fondamentali degli uomini e delle donne rischiano di essere indeboliti da Internet e dalla dimensione digitale. Durissimo il commissario dei diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, nel suo ultimo rapporto "Lo stato di diritto su Internet e nel mondo digitale".

"Il mondo digitale ha, per sua stessa natura, un potenziale enorme per indebolire lo stato di diritto, indebolire o distruggere la privacy, limitare la libertà di comunicare e di associarsi", si legge nel capitolo "Dati pericolosi" del rapporto.

"Più le persone usano Internet e il mondo digitale per comunicare, informarsi, divertirsi o altro più diventa difficile garantire il loro anonimato e la loro privacy. Più dati lasciamo nel mondo digitale più diventa facile individuarci".

L'unica soluzione, secondo Muiznieks, è di applicare la Convenzione sulla protezione dei dati personali elaborata dal Consiglio d'Europa. Un documento che si rivolge a tutti gli operatori – soprattutto quelli statunitensi – che dovrebbe essere sposato anche oltreoceano.

Muiznieks

Il Commissario Muiznieks

"Se gli Stati Uniti non cambieranno il loro modo di agire su Internet e nel sistema globale di comunicazione, la grande rete, come la conosciamo oggi, rischia di scomparire", prosegue il commissario. Il riferimento è allo scandalo NSA e il sentimento diffuso in molti paesi di reagire frammentando quella oggi conosciamo come unica Rete.

"Paesi e regioni insisteranno affinché i loro dati transitino solo su infrastrutture locali", puntualizza Muiznieks. "La nascita di una Internet a tronconi sarà difficile da arrestare".

L'America ancora una volta ha la grande opportunità di giocare d'anticipo e conformarsi agli standard internazionali riguardanti i diritti umani. "L'assenza di un chiaro quadro legale che governi le azioni dei servizi segreti e delle agenzie per la sicurezza nazionale è un'ulteriore minaccia per il rispetto dello stato di diritto sulla rete", si legge nelle note conclusive del documento.

Muiznieks nel suo documento di 120 pagine evidenzia almeno 17 raccomandazioni che potrebbero affrontare ogni criticità.