La propaganda russa colpisce l'Italia, social invasi dai bot

A poche ore dall'attentato di Mosca e dopo le dichiarazioni accusatorie di Putin, uno sciame di bot ha invaso i social italiani a scopi propagandistici.

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a cura di Marco Silvestri

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Un recente attacco terroristico avvenuto presso la sala concerti di Mosca, già rivendicato dal gruppo terroristico dello Stato Islamico Khorasan con tanto di prove video, ha causato una dura reazione delle autorità russe che hanno tentato di collegarne la responsabilità al governo di Kiev. Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa, senza fare alcun riferimento all'organizzazione jihadista, ha accusato l'Ucraina di aver offerto una "finestra" per consentire agli attaccanti di fuggire.

L'Ucraina, negando qualsiasi coinvolgimento, tramite le parole del presidente Volodymyr Zelensky, ha ribadito che il Cremlino sta cercando di "spostare la colpa" su Kiev.

Subito dopo le dichiarazioni di Putin si è scatenata una tempesta di bot sui social media, in particolare su X (precedentemente noto come Twitter) che hanno bersagliato gli utenti italiani con messaggi che riecheggiavano le accuse non comprovate del presidente russo. Matteo Pugliese, un ricercatore italiano specializzato in disinformazione, ha etichettato questa mobilitazione come "senza precedenti per scala e intensità". I bot, tutti creati nel marzo del 2024 senza seguiti né seguaci, diffondevano tweet che imputavano Kiev per l'attacco terroristico.

Questi post erano caratterizzati da biografie legate al mondo delle criptovalute e contenevano solo due pubblicazioni: una della settimana precedente sull'argomento Bitcoin, e l'altra con un'immagine del luogo dell'attacco accompagnata da testi in italiano che incolpavano l'Ucraina. I messaggi, che sembravano essere stati tradotti automaticamente a causa dell'uso innaturale di verbi e sintassi, sono stati seguiti da post simili in tedesco e francese.

Una fonte particolare di questi post era un articolo pubblicato su Il Corrispondente, un giornale falsamente registrato e conosciuto agli addetti ai lavori come creatura di Amedeo Avondet, un propagandista pro-russo che vive a Mosca con noti (e pubblicizzati) collegamenti con il Cremlino. L'articolo affermava che:

"il regime di Kyiv è direttamente responsabile del massacro di Krokus"..."l'Ucraina è diventata il centro globale per il reclutamento e l'addestramento di celle terroristiche da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna" e "dovrebbe essere considerata come il principale perpetratore dell'attacco terroristico".

L'esplosione di bot rappresenta un esempio esplicativo di comportamento inautentico coordinato, una tattica di manipolazione dei flussi su una rete social pensato per per generare un alto traffico e rendere trend dei contenuti falsi, come sottolineato dal signor Pugliese. Tale strategia, utilizzata in passato per influenzare le elezioni occidentali, sembra essere stata impiegata in questa occasione in maniera massiva e intensiva, specialmente sull'opinione pubblica italiana.

Queste manovre segnalano un sforzo in espansione di Mosca volto a influenzare il discorso pubblico in Italia e in altri paesi europei con teorie del complotto infondate, proprio in vista delle elezioni europee. L'allerta viene lanciata proprio mentre il contesto politico e sociale si trova ad affrontare sfide cruciali, dimostrando come la disinformazione a scopi propagandistici rimanga un'arma potentemente perturbativa nelle mani di attori statali e non.